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La Federazione alle celebrazioni per l'anniversario di San Francesco d'Assisi

In occasione del 70° anniversario della proclamazione di San Francesco patrono d’Italia e degli animali, il segretario generale della Federazione Pro Natura, Corrado Maria Daclon, ha partecipato il 2 ottobre scorso alla cerimonia ufficiale di commemorazione promossa dal Sacro Convento di Assisi a Roma presso la Sala della Lupa della Camera dei Deputati alla presenza, tra gli altri, del Custode del Sacro Convento padre Giuseppe Piemontese, dell’arcivescovo di Assisi Domenico Sorrentino e del presidente della Camera Gianfranco Fini.

Appello internazionale all'IUCN per la salvaguardia dei dugongo

La Federazione Pro Natura ha aderito ad un appello internazionale promosso dall’associazione giapponese “Save the Dugong Campaign Center - SDCC” volto a proporre una risoluzione dell’IUCN per la protezione dei dugongo - un mammifero acquatico di grossa mole in via di estinzione e per secoli oggetto di caccia - in occasione dell’anno internazionale della biodiversità promosso nel 2010 dalle Nazioni Unite.

Lettera delle associazioni ambientaliste ai costituzionalisti

Le principali associazioni ambientaliste, tra cui la Federazione Pro Natura, hanno indirizzato una richiesta di parere ai più autorevoli costituzionalisti italiani, in merito alla proposta di legge volta a limitare l’accesso alla giustizia da parte delle associazioni ambientaliste. Infatti nel marzo scorso era stata presentata - e successivamente assegnata alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati - la proposta di legge recante "Modifica all'articolo 18 della legge 8 luglio 1986, n. 349, in materia di responsabilità processuale delle associazioni di protezione ambientale" (A.C. 2271). Come è noto la legge 8 luglio 1986, n. 349 ("Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale"), con l'art. 18, comma 5, ha stabilito che "le associazioni individuate in base all'articolo 13 della presente legge possono intervenire nei giudizi per danno ambientale e ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per l'annullamento di atti illegittimi". Con questa disposizione il legislatore ha voluto riconoscere che le associazioni ambientaliste riconosciute agiscono nella loro qualità di soggetti portatori di interessi diffusi a tutela di diritti costituzionalmente rilevanti, quale è quello alla salubrità dell'ambiente. La proposta di legge in esame intende limitare o quanto meno ostacolare il diritto di accesso alla giustizia in materia di ambiente. Ciò, oltre ad introdurre una ingiustificata disparità di trattamento - in violazione dell'art. 3 Cost. - e una altrettanto ingiustificata limitazione del diritto di difesa (art. 24 Cost) a carico delle associazioni riconosciute, appare in contrasto con il dettato della Convenzione di Aarhus "sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico al processo decisionale e l'accesso alla giustizia in materia di ambiente" (Convenzione firmata ad Aarhus, il 25 giugno 1998, in vigore dal mese di ottobre 2001, ratificata dalla Repubblica italiana con l. 16 marzo 2001 n. 108). L'accesso alla giustizia delle associazioni di protezione ambientale è uno dei più importanti strumenti attraverso cui si concretizza la tutela dell'ambiente, più volte riconosciuta dalla Corte costituzionale come "valore primario ed assoluto", "non suscettibile di essere subordinato ad altri interessi", "valore trasversale costituzionalmente protetto". Le motivazioni che ispirano e le considerazioni che animano la proposta di legge in questione sono, ad avviso delle associazioni ambientaliste, del tutto pregiudiziali e vessatorie.

Appello del Museo di Storia Naturale di Milano

Non bastano 350mila ingressi l'anno, calcolati dal Touring Club Italiano. Non bastano centinaia di laboratori interattivi sulle scienze naturali, organizzati ogni anno per bambini e studenti. Non bastano sei edizioni del Darwin Day di Milano, con migliaia di partecipanti (seimila soltanto nel 2009) e i più grandi naturalisti del mondo ospitati al Museo (da Niles Eldredge a Richard Dawkins, da Ian Tattersall a Peter e Rosemary Grant, da Antonio Lazcano a Gerd Müller). Non bastano decine di "Happy Hour scientifici" con centinaia di prenotazioni a serata. Non basta tutto questo: ogni anno il bilancio del Museo di Storia Naturale di Milano - il più antico museo civico milanese e il museo scientifico più visitato della città - viene sistematicamente ridotto dal Comune.

Tutti conosciamo gli attuali problemi di bilancio dei Comuni italiani, ma quando i tagli mettono a repentaglio la sopravvivenza stessa di istituzioni pubbliche così importanti e amate non è possibile stare a guardare. La classe dirigente di un Paese avanzato dovrebbe sempre avere tra i suoi obiettivi primari la diffusione della cultura scientifica. Il motivo è evidente: la scienza pervade ogni aspetto della vita di una società moderna, dall'agricoltura alla medicina, dalla produzione di energia alla tutela ambientale, dall'industria alla prevenzione dei disastri naturali. La scienza stimola la curiosità, educa alla disciplina mentale, al pensiero critico e al confronto costruttivo tra idee diverse. Ma soprattutto: la scienza è bellissima e affascinante.

Le decine di migliaia di persone che affollano i festival della scienza e visitano mostre scientifiche come "Darwin 1809-2009" - che al Palazzo delle Esposizioni di Roma ha registrato più di 120mila presenze in meno di tre mesi - dimostrano che esiste oggi in Italia un crescente pubblico che chiede buoni progetti di comunicazione della scienza. Per contribuire alla diffusione della cultura scientifica, Milano ha la fortuna di avere a disposizione il più importante museo di storia naturale d'Italia, uno dei maggiori in Europa, nel quale lavorano, con passione e professionalità, ricercatori, tecnici e operatori didattici specializzati. Grazie a dinosauri, minerali, animali e diorami è un formidabile punto di attrazione per le giovani generazioni, che al Museo possono iniziare il loro percorso di educazione alla scienza, oltre a trovarvi occasioni di svago intelligente.

Da decenni tuttavia il personale del Museo è gravemente sottodimensionato, e non vengono fatte le necessarie assunzioni a tempo indeterminato. Ora, dal gennaio 2009 nove persone, collaboratrici e collaboratori del Museo da molti anni, per lo più laureati, professionalmente qualificati ma con contratti di lavoro precario, non percepiscono più alcun compenso per il loro lavoro. Questi professionisti hanno atteso per i primi quattro mesi del 2009, come ogni anno, che si compisse il consueto, lento iter burocratico di rinnovo dei contratti, continuando a svolgere i loro compiti, garantendo per mesi la prosecuzione delle normali attività del Museo. All'inizio di maggio, visto il perdurante silenzio dell'Amministrazione civica, hanno però deciso di astenersi dal lavoro.

Questo comporta pesantissime conseguenze per le attività del Museo: la carenza di manutenzione delle collezioni scientifiche (zoologiche, xilologiche e mineralogiche); il fermo del laboratorio di microscopia elettronica; il fermo del laboratorio di preparazione paleontologica; il fermo della pubblicazione delle riviste scientifiche; il fermo della realizzazione di nuovi allestimenti e mostre; la mancanza di un addetto alle pubbliche relazioni del Museo; l'impossibilità di realizzare i prossimi Darwin Day e gli Happy Hour scientifici in Museo.

Quanto sopra esposto riguarda solo uno degli aspetti, ora tra i più urgenti, della trascuratezza delle Amministrazioni nei confronti del Museo di Storia Naturale. Non è chiaro quali ragioni vi siano dietro questa perdurante insensibilità verso le esigenze di un'istituzione alla quale i milanesi hanno dimostrato di essere così affezionati. Quanti lavorano al Museo di Storia Naturale, avendo scelto di dedicare la propria vita a un'attività assai poco remunerativa sul piano economico ma potenzialmente ricca di soddisfazioni intellettuali, e insieme a loro gli esponenti della società civile e della comunità scientifica che firmano questo appello, vogliono continuare a sperare che la classe dirigente di Milano recuperi presto il senso del proprio ruolo in una politica della cultura scientifica e che i dirigenti incaricati per i musei civici siano scelti in base alle loro competenze professionali e alla loro volontà di porsi al servizio della cittadinanza.

Facciamo qualcosa, subito, per non far morire il Museo di Storia Naturale di Milano. Firma insieme a noi questo appello, che manderemo al Sindaco di Milano e ai rappresentanti di tutte le Istituzioni coinvolte affinché intervengano immediatamente.

La scienza è di tutti, anche tua: grazie!

 

Ultimo aggiornamento: direttamente dal sito http://www.lascienzainrete.it apprendiamo che la sottoscrizione di questo appello si è chiusa venerdì 25 settembre: le firme raccolte sono state consegnate al Sindaco di Milano, Letizia Moratti.

 

 

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Primi firmatari

  • Luigi Amodio, Direttore Città della Scienza di Napoli
  • Edoardo Boncinelli, Università Vita Salute - San Raffaele di Milano
  • Adalgisa Caccone, Yale University, US
  • Luca Carra, Italia Nostra, Milano
  • Maurizio Casiraghi, Università degli studi di Milano Bicocca
  • Carla Castellacci, freelance, Roma
  • Chiara Ceci, Università degli studi di Milano Bicocca
  • Pietro Corsi, Oxford University, UK
  • Rodolfo Costa, Università degli studi di Padova
  • Aldo Fasolo, Università degli studi di Torino
  • Marco Ferraguti, Università degli studi di Milano, Presidente SIBE
  • Elena Gagliasso, Università La Sapienza di Roma
  • Pietro Greco, Fondazione IDIS - Città della Scienza Napoli
  • Antonio Lazcano, Mexico City University, Messico
  • Mauro Mandrioli, Università degli studi di Modena-Reggio Emilia
  • Alessandro Minelli, Università degli studi di Padova
  • Stefano Moriggi, Edizioni San Raffaele, Milano
  • Telmo Pievani, Università degli studi di Milano Bicocca
  • Emanuele Serrelli, Università degli studi di Milano Bicocca
  • Aldo Zullini, Università degli Studi di Milano Bicocca

 

Le nuove sfide per la sostenibilità all'ordine del giorno del Parlamento Europeo

Emissioni di gas serra, efficienza energetica, politiche industriali, etichette per gli alimenti, sono alcuni dei temi all’ordine del giorno del nuovo Parlamento Europeo e che erano stati affrontati nelle riunioni di associazioni non governative svoltesi a Bruxelles prima delle elezioni europee, alle quali aveva partecipato per la Federazione Pro Natura il segretario generale Corrado Maria Daclon. Per le attività industriali il Parlamento Europeo si era già pronunciato in prima lettura su una direttiva volta a attualizzare, semplificare e rafforzare le norme vigenti relative alla prevenzione e alla riduzione delle emissioni inquinanti di decine di migliaia di industrie nell'UE: da quelle chimiche e metallurgiche, alle cartiere, alle concerie, agli impianti di combustione e di gestione dei rifiuti e ai grandi allevamenti. Nel settore degli alimenti, il Parlamento Europeo dovrà approvare una proposta volta ad attualizzare e migliorare le norme relative all'etichettatura dei prodotti alimentari, compresi quelli venduti nei ristoranti e dalle società di catering. Per il sistema di scambio di gas serra (ETS) la definizione di nuovi obiettivi in materia di emissioni di CO2, per Paese e per settore, sarà all'ordine del giorno del nuovo Parlamento, una volta trovato un accordo mondiale sul regime post-Kyoto (2012). I deputati saranno inoltre coinvolti nella definizione delle misure legislative e finanziarie relative alle azioni per ridurre le emissioni di CO2 e incentivare i Paesi in via di sviluppo a seguire questa strada. Per l’efficienza energetica nell’edilizia, dopo aver approvato la sua posizione in prima lettura, il Parlamento Europeo proseguirà l'esame della proposta volta a migliorare le prestazioni energetiche dei nuovi edifici. Dovrà anche approvare delle proposte sull'efficienza energetica delle costruzioni esistenti.

Parchi, lettera delle associazioni ambientaliste al ministro dell'Ambiente

In una lettera al ministro dell’Ambiente le associazioni ambientaliste, tra cui la Federazione Pro Natura, esprimono la più viva preoccupazione per la situazione in cui si trovano ad operare i parchi nazionali, situazione determinata certamente da molti fattori, ma soprattutto da sottovalutazione che il mondo della politica sembra avere per le aree protette e i loro  enti gestori. Se però tutti i parchi soffrono molte difficoltà, sottolineano le associazioni, uno in particolare sta vivendo un momento drammatico dovuto al fatto che l’istituzione dell’Ente gestore è venuta a coincidere con un momento finanziario critico e con nuove norme che limitano fortemente la possibilità di strutturare un soggetto pubblico di nuova istituzione. Si tratta del Parco Nazionale del Circeo. Riportiamo uno stralcio del documento: “Istituito 75 anni fa a tutela di habitat di grande valore  naturalistico e paesaggistico, il parco rischia oggi di implodere sia per la mancanza di adeguate risorse finanziarie che per  la drammatica situazione gestionale in cui si trova. Dal punto di vista finanziario, infatti,  il PNC ha avuto negli anni un tracollo dei finanziamenti, da circa 1,3 milioni del 2002 a soli 484.000 € per il 2008. Il decreto di riparto per il 2009 prevede 790.000 euro, ma già si sa che a questi andranno sottratti 100.000 euro  per l’Abruzzo. Il Circeo è il meno finanziato dei parchi nazionali, nonostante la sua complessità territoriale ed importanza. Nonostante un finanziamento straordinario di fine 2008 che il Suo Ministero ha meritevolmente voluto riconoscere per il Piano del Parco e per altre iniziative, i finanziamenti che in prospettiva il Parco riceverà non consentono una strutturazione e gestione dell’Ente idonea al ruolo che questo deve svolgere in quel complesso sistema territoriale. Non ci sfuggono ovviamente gli attuali meccanismi dei tagli alla spesa pubblica, ma dobbiamo sottolineare come, pur nell’attuale situazione, occorra salvaguardare almeno le situazioni più delicate e quelle maggiormente simboliche e di riferimento. Non solo per la storia, ma per la vastità di aree demaniali  ivi presenti, il Parco Nazionale del Circeo e tra queste. Non si tratta però solo del trasferimento non adeguato di risorse economiche. Una serie di vincoli normativi incrociati – dovuti alle ultime leggi finanziarie - che non consentono né di assumere il  personale previsto dalla pianta organica (peraltro più volte ridimensionata, e oggi prevista in soli 12 dipendenti), né di far ricorso a collaboratori esterni, hanno causato al Parco una difficoltosissima situazione gestionale che occorre assolutamente impedire si trasformi in un vero e  proprio blocco. E’ infatti impensabile che il Parco, pur godendo di una specifica convenzione con il Corpo Forestale dello Stato oltre che della disponibilità professionale data dei membri del Consiglio, possa funzionare ancor a lungo con un organico di  solo due dipendenti”.

Pubblicato in Italia

E' stato pubblicato anche in Italia il volume "Ispirazione per una governance globale", realizzato da Ruud Lubbers, uno dei padri della Carta della Terra, già primo ministro olandese e alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati. Il volume, edito in occasione del sessantesimo anniversario della dichiarazione dei diritti dell'uomo, guida il lettore attraverso la storia recente del sistema di governo mondiale, sostenendo che la dichiarazione dei diritti dell'uomo e la Carta della Terra rappresentano una base per la gestione politica globale. La Carta della Terra, ricorda Lubbers, pone l'accento sull'interconnessione di tutti gli esseri viventi e sul nostro dovere di proteggere la vitalità del pianeta e la sua diversità, sottolineando anche l'importanza della spiritualità nella gestione e nell'applicazione del potere politico e la necessità di un collegamento tra le civiltà. Il volume è disponibile su richiesta, al costo di 10 euro, presso la segreteria della Federazione Pro Natura.

Incontro del COBAT a Roma sulla storia dell'ambientalismo in Italia

Si terrà il prossimo 19 maggio a Roma alle 18 presso il Palazzo delle Esposizioni, promosso dal COBAT, il Consorzio per le batterie esauste, un incontro dibattito che ripercorrerà le tappe della storia dell'ambientalismo italiano, dagli anni Settanta ad oggi. L'evento sarà realizzato in occasione del ventesimo anniversario del COBAT. Dopo un saluto del presidente del COBAT Giancarlo Morandi, la conduttrice televisiva Tessa Gelisio intervisterà sul tema il presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci insieme al segretario generale della Federazione Pro Natura, Corrado Maria Daclon.

Online il nuovo sito italiano della Carta della Terra - www.cartadellaterra.it

E’ online il nuovo sito della Carta della Terra. Come è noto, il progetto della Carta della Terra iniziò nell’ambito delle Nazioni Unite con la conferenza di Rio de Janeiro. La Carta venne elaborata, finalizzata e quindi lanciata nel 2000 dalla Commissione della Carta della Terra, un organismo internazionale indipendente di cui la Federazione Pro Natura rappresenta il referente per l’Italia. Il nuovo sito www.cartadellaterra.it curato dalla Federazione contiene molte informazioni sulla storia della Carta, la sua strategia, le azioni da intraprendere e le modalità di adesione, nonché i riferimenti di tutti i gruppi e comitati che rappresentano la Carta nel mondo. Completa il nuovo sito un video esclusivo scaricabile, dalle immagini suggestive, che traccia il percorso della Carta della Terra e il suo ruolo per la sostenibilità e per una nuova società globale.