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Se esiste un Ministro dell’Ambiente faccia un cenno!

In quest’anno terribile dal punto di vista ambientale, per la siccità e per gli incendi, abbiamo sperato nella presenza e nell’intervento del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare in vario modo e ripetutamente. Lo hanno invocato le istituzione locali, i parchi nazionali che hanno subito un attacco al patrimonio da essi preservato senza precedenti. Nulla. Assenza più totale.
Lo ha invocato indirettamente anche l’ISPRA - Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale - strumento tecnico di gestione sia del patrimonio naturale che di monitoraggio delle questioni ambientali del Ministero. Ancora silenzio tombale.

Prima di questa estate abbiamo richiesto al Ministero una sua presenza quando si consumava la soppressione del Corpo Forestale dello Stato per le conseguenze che da questa sciagurata decisione ne sarebbero conseguite, sciagure puntualmente accadute con oltre 120 mila ettari di ambienti naturali distrutti.
Abbiamo auspicato un cenno di presenza durante il lungo iter di discussione della riforma della 394/91 (Legge Quadro sulle Aree Protette), contestata da gran parte delle Associazioni Ambientali e dal mondo scientifico; anche in questo caso il più assoluto silenzio.
Abbiamo chiesto in questi giorni di assumere una decisione limitativa dell’attività venatoria proprio per l’ecatombe animale conseguenza degli incendi e, la dove questi non abbiano prodotto distruzione, per le gravi difficoltà della fauna a causa della siccità.

Nulla, neppure un cenno di presenza, neppure per dire che le valutazioni del proprio Istituto tecnico, l’ISPRA, erano errate e che delle nostre preoccupazioni non ne teneva in alcun conto.
Lo hanno invocato le popolazioni locali per sentire la partecipazione e presenza al proprio fianco di un importante istituto dello Stato. Nulla.
Per la verità, per quanto a mia conoscenza, si registra una sola comparsa in occasione dell’incendio della falesia del Colle San Bartolo, presso Pesaro, parco regionale e la promessa di un intervento economico da parte del Ministero di circa sei milioni di euro.
Il Ministro dimentica che la superficie bruciata al San Bartolo è appena lo 0,2% del totale andato a fuoco in Italia e che il solo Monte Morrone in Abruzzo è bruciato per oltre undici giorni con la scomparsa del cinque per cento della superficie boscata del parco della Maiella e Gran Sasso.
Forse questi dati e queste proporzioni avrebbero dovuto ricordarsele anche i mezzi pubblici di informazione che non mi sembra abbiano colto pienamente la tragedia ambientale che si è consumata durante questa estate.

Malgrado tutto ciò non ci scoraggiamo, l’estate è quasi finita, le vacanze terminate e noi continuiamo fiduciosi ad attendere.

Mauro Furlani, presidente

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