Membro di
Socia della

L’edilizia sostenibile vince il 7° premio ecologia Laura Conti

Grande successo anche per la settima edizione del Premio Ecologia Laura Conti. Le tesi di laurea partecipanti sono cresciute ancora rispetto agli anni precedenti arrivando a 253 e con un livello qualitativo molto alto.

La settima edizione del premio è stata vinta da Alessia Massone, laureatasi in Architettura a Genova con la tesi intitolata "Impatti ambientali con il metodo LCA e risparmi energetici", ottimo lavoro di ricerca sia bibliografica che sul campo sul tema del risparmio energetico negli edifici. Il campo di studio è quello dell’edilizia caratterizzato da un grande consumo di risorse (materie prime, energia, acqua, etc.). Vengono confrontati due edifici di tipo residenziale realizzati uno in muratura portante con solai in cemento con riscaldamento a metano, l’altro in struttura portante metallica, esempio di "casa passiva" innovativa per l’Italia.

La giuria ha deciso di assegnare due secondi premi, raddoppiando quindi la quota in denaro prevista. Sono stati premiati Fabio Spaziani, laureatosi in Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali a Viterbo con la tesi "Determinazione di platinoidi, terre rare, ed altri elementi in traccia, nei suoli e nelle polveri stradali dell’area urbana di Viterbo, in relazione alle emissioni del traffico veicolare", e Simone Marcolincon la tesi "Il processo tecnologico di vinificazione: conversione energetica degli scarti ed analisi degli aspetti energetico-ambientali" discussa all’università di Udine.

Si sono classificate al terzo posto le tesi di Lorenzo Sassi ("Riciclo di lampade fluorescenti a fine vita nell’industria ceramica", discussa all’Università di Modena e Reggio Emilia), di Chiara Caglieris e Lorenzo Perillo che analizzano la produzione di idrogeno da biomasse ed energia solare.

La giuria infine ha deciso di assegnare 13 menzioni speciali a tesi che approfondiscono in modo completo argomenti rientranti in specifiche categorie.

I risultati completi del concorso sono visibili nel sito web www.ecoistituto-italia.org.

Centro biodiversità del parco dei Monti Lattari

Pro Natura Castellammare, Associazione Ecologica culturale e di volontariato, nata nel 1976 sulle colline stabiesi, dal 1980 svolge un’opera incessante nel settore dell’educazione ambientale nelle scuole di ogni ordine e grado dei Distretti Scolastici di Castellammare di Stabia e Sorrento.
Le iniziative che Pro Natura dei Monti Lattari elabora di volta in volta sono molteplici, vogliono essere un’occasione di riflessione e di provocazione per animare una migliore e maggiore presa di coscienza ecologica affrontando sia tematiche locali legate al territorio, sia quelle generali del problema ambientale. Attualmente è impegnata nella realizzazione nel Parco delle Terme di Stabia del "Centro biodiversità sul parco dei Monti Lattari".

Il "Centro biodiversità" è un "laboratorio Museo didattico ambientale", ossia una mostra "Viva", da collocarsi nel flusso crescente del turismo didattico ambientale e termale, da ritenersi pienamente compatibile con l’oggetto sociale dell’Azienda, facendo sì che i visitatori possano trascorrere in modo semplice, istruttivo e divertente il proprio tempo libero.

Con il patrocinio della Regione Campania (Assessorato alla Politiche Ambientali), le terme di Stabia, il Corpo Forestale dello Stato (Coordinamento Regionale Provinciale di Napoli) e la partecipazione di Enti ed Istituzioni Regionali, Provinciali e Comunali, l’Associazione Pro Natura, organizza per il giorno 23 novembre alle ore 9, presso la Sala Congressi delle Terme di Stabia, una "tavola rotonda" di presentazione dell’Idea di "Centro Biodiversità del parco dei Monti Lattari".

Giovedì 23 novembre 2006 - Sala Congressi delle Terme di Stabia

 

Ore 9.

Ore 9,30.

Apertura dei lavori. Presentazione dell’idea progetto.

Ore 10.

Ore 10,30.

Coffee Break.

Interventi:

Conclude:

 

Modera: dott. Antonio Carmine Esposito (Funzionario Assessorato Politiche Ambientali, Napoli).

On.le dott. Luigi Nocera (Assessore Regionale Politiche Ambientali, Napoli).dott. Davide De Laurentis (Dirigente CITES – MPAF – Roma); dott. Gianni Zanone (Dirigente Ufficio Biodiversità, Ministero Agricoltura e Foreste); dott. Francesco Borrelli (Assessore Provinciale all’Agricoltura Parchi Riserve e Protezione Civile, Napoli); prof.ssa Giuliana Di Fiore (Assessore Provinciale Ambiente, Napoli); dott. Eugenio Duprè (Ministro dell’Ambiente, del Territorio del Mare); dott. Alessandro La Posta (Ministero dell’Ambiente e del Mare); dott. avv. Mario Lupacchini (Coordinatore Regionale Assessorato Ambiente, Napoli). Tavola Rotonda: dott. Tommaso Nocerino (Dirigente Area Musei e Biblioteche Regione Campania); dott. Antonio Miccio (Direttore Oasi Marina di Punta Campanella); dott. Vito Amendolara (Direttore Coldiretti Campania, Napoli); dott. Flegra Bentivegna (Direttrice Stazione Anton Dhord, Napoli); arch. Anna Bavarese (Presidente Ente Parco Monti Lattari); dott. Fernando Fuschetti (Coordinatore Regionale CFS, Napoli). Prof. Ernesto Freiles (Presidente Pro Natura Monti Lattari); Saluti di benvenuto agli ospiti: Salvatore Vozza (Sindaco di Castellammare di Stabia); avv. Luigi Vingiani (Presidente Terme di Stabia); dott. Pier Francesco Bernacchi (Direttore Terme di Stabia); dott. Prof. Valter Giuliano (Presidente Nazionale Pro Natura); dott. Sandra Di Domenico (Presidente onorario Museo Cites). Ricevimento e Registrazione congressisti.

Affidate a Pro Natura aree di interesse naturalistico

La Regione Emilia Romagna, con atto del 29 settembre 2006, ha affidato in concessione alla Pro Natura Reggio Emilia per la tutela naturalistica numerose aree aventi notevole interesse naturalistico presenti nel territorio della provincia di Reggio Emilia.

Tutte le aree sono situate nel territorio montano e di alta pianura e consistono in alvei di corsi d’acqua e in zone di demanio fluviale ad essi pertinenti ove sono presenti ambienti naturali di notevole rilevanza ecologica. Tra le aree in concessione segnaliamo la sponda destra e la pregevole gariga di greto del torrente Enza presso Le More, in Comune di Ramiseto, alcune zone di greto del torrente Crostolo, in Comune di Vezzano ove sono presenti le più importanti emergenze naturalistiche dell’intera asta torrentizia e dove si sviluppa il Sentiero Natura del Crostolo realizzato oltre 10 anni fa, il tratto più significativo dei rii Cesella ed Albaretolo in Comune di Vezzano dove sono presenti significativi popolamenti di gambero fluviale autoctono e la zona delle risorgenti solforose del rio Quaresimo in Comune di Reggio Emilia presso San Bartolomeo.

Con questo atto la Pro Natura di Reggio Emilia, prosegue in un lungo impegno rivolto alla gestione di aree demaniali avente grande interesse naturalistico, avviato alla fine degli anni ’80. Grazie a questi affidamenti, sarà possibile, all’interno di dette aree, attivare attente azioni di vigilanza e controllo, nonché sviluppare importanti studi scientifico naturalistici che potranno dare un importante contributo alla storia naturale della provincia.

All’interno di queste aree, inoltre, Pro Natura Reggio Emilia proseguirà nel suo impegno rivolto alla predisposizione di itinerari di educazione ambientale e sentieri natura, analogamente a quanto è già stato realizzato negli anni passati con il Sentiero Natura del Crostolo, di Monteduro, della Pietra di Bismantova, del rio Tassaro e dei Gessi Triassici. Particolare attenzione sarà rivolta al mondo del volontariato ed ai disabili, verificando la possibilità di attuare specifici percorsi di accesso ed osservazione naturalistica.

Tutte queste attività verranno svolte in collaborazione con gli Enti Locali, le Amministrazioni e gli Istituti di Studio e Vigilanza Territoriale operanti sul territorio.

Istituito il Parco dell’Appennino Lucano

Su proposta del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio, Pecoraro Scanio, nel corso del Consiglio dei Ministri del 9 giugno è stato approvato il decreto presidenziale che istituisce il Parco nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese ed il relativo Ente Parco.

Il provvedimento definisce le finalità di conservazione e valorizzazione dell’area nonché le linee di sviluppo economico e sociale, ecologicamente compatibile, delle comunità locali interessate.

Sull’istituzione del Parco è stata acquisita l’intesa con la Regione Basilicata.

 

Su proposta del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio, Pecoraro Scanio, nel corso del Consiglio dei Ministri del 9 giugno è stato approvato il decreto presidenziale che istituisce il Parco nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegr

La modifica al codice ambientale, al quale l’APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente) sta lavorando, risponde alla necessità di risolvere le due materie, acqua e rifiuti, che maggiormente rischiano la procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea. Il primo decreto correttivo proroga le Autorità di Bacino fino alla riforma e si abroga l’Autorità di vigilanza su acque e rifiuti, organismo che avrebbe dovuto accorpare l’Osservatorio nazionale dei rifiuti e il Comitato per la vigilanza sull’uso delle risorse idriche. Nell’ambito di acqua e rifiuti, sono previsti altri due decreti correttivi.

La riforma di queste due materie è solo la prima delle due fasi previste per la modifica del codice ambientale, la quale passerà al vaglio anche gli altri argomenti della delega che vanno dalla Valutazione di Impatto Ambientale alla protezione dell’aria, fino al danno ambientale.

Il Direttore Generale dell’APAT, in occasione della riunione straordinaria del Consiglio Federale, ha ripercorso le fasi della modifica al decreto legislativo 152/2006, annunciando, tra le altre cose, il termine di fine settembre per consegnare le proposte alla Commissione di studio ad hoc istituita presso il Ministero dell’Ambiente sul secondo e terzo decreto correttivo.

Organismi geneticamente modificati

La Federazione Pro Natura ha aderito ad una petizione internazionale promossa da Greenpeace per denunciare una nuova e preoccupante contaminazione OGM, questa volta di provenienza cinese. Si tratta di riso transgenico (questa volta non sfuso, ma presente in prodotti lavorati destinati al circuito dei prodotti asiatici), modificato per essere reso resistente ad un insetto, ancora in fase di sperimentazione e quindi non autorizzato.

Questa volta la contaminazione è ancora più vicina a noi in quanto abbiamo trovato prodotti contaminati in Francia, in Germania e in Gran Bretagna (dettagli e foto sul sito internet di Greenpeace). La Commissione Europea ha già reagito chiedendo verifiche rigorose agli operatori ed importatori del settore. Essendo l\'Italia la maggiore produttrice europea di riso, siamo i più esposti non solo dal punto di vista "commerciale", per eventuali importazioni, ma ancor di più per i pericoli legati ad una possibile contaminazione diretta "in campo".

Salviamo Marettimo

Anche la Federazione nazionale Pro Natura ha aderito all’appello rivolto al presidente della Regione Sicilia per salvare Marettimo, una delle isole Egadi, dalla speculazione edilizia. Marettimo uno dei più belli ed incontaminati luoghi d’Italia e del Mediterraneo, meta di turisti da tutta l’Europa, rischia di ritrovarsi nelle mire di eventuali speculatori: ben 80 ettari acquistati anni or sono dalla società Parmatour (gruppo Parmalat) corrono il rischio di essere messi all’asta diventando il cavallo di Troia per la distruzione dell’isola. È di fondamentale importanza che questi terreni divengano proprietà della Regione Sicilia che già possiede la maggior parte del territorio dell’isola svolgendo un encomiabile ruolo di protezione e di valorizzazione della stessa.

L’area, di straordinario interesse paesaggistico e naturalistico, è oggi occupata in gran parte da pini di Aleppo che il forte vento che spira dal mare ha modellato con forme fantastiche e dalla macchia mediterranea, regno indiscusso di essenze rare che hanno fatto dell’isola il paradiso perduto degli amanti della natura.

L’associazione culturale, sportiva e ricreativa "Marittimo" si è fatta portavoce di una petizione popolare che fa appello al Presidente della Regione, affinché deliberi l’acquisizione dei suddetti terreni al Demanio Pubblico che già possiede circa 800 ettari dell’isola. Questo patrimonio naturalistico viene gestito egregiamente dal Corpo Forestale che da 15 anni dà lavoro a circa 40 giovani isolani, che attraverso questa attività hanno imparato ad amare e rispettare la natura "selvaggia" della loro isola, nonché a sviluppare preziose competenze specifiche.

Il comunicato della Regione Sicilia.

In data 11 settembre 2006 la Regione Sicilia ha emanato il seguente comunicato.

La Regione formalizzerà domattina, con una nota del presidente Salvatore Cuffaro che sarà inviata al commissario straordinario di Parmatour Enrico Bondi, la volontà di acquisire i terreni di interessenaturalistico nelle due isole di Marettimo e Levanzo. Per il presidente Cuffaro, "dopo aver completato la verifica tecnica e gli aspetti amministrativi è stata messa a punto una strategia per giungere all’acquisizione di questi terreni". La decisione è stata formalizzata questa mattina nel corso della riunione che si è svolta a Palazzo d’Orleans. Oltre a manifestare la volontà di acquisire al proprio demanio regionale i terreni di proprietà Parmatour, nella nota "si precisa che le modalità di acquisto dei terreni dovranno essere effettuate secondo le regole imposte dal quadro normativo vigente nella Regione siciliana": si tratta, infatti, di terreni sottoposti a strettissimi vincoli naturalistici che si estendono per circa 80 ettari nelle isole dell’arcipelago delle Egadi e sono quasi integralmente, soprattutto per l’area di Marettimo, zone boschive.

Abruzzo: cemento e asfalto sulla Piana di Navelli

In Abruzzo, nella Piana di Navelli (Aquila), è previsto l’ampliamento della statale 17 che in alcuni tratti supera i 50 metri di larghezza. Il tracciato prevede svincoli sopraelevati, accerchiamenti stradali di chiese, viadotti e sbancamenti rocciosi che squarciano questo bellissimo pianoro. Si tratta di un intervento costoso e inutile che incide sul paesaggio e sul patrimonio archeologico in quanto questa intricata rete stradale sta cancellando uno dei paesaggi storici meglio conservati della Regione. L’opera è priva di valutazione di impatto ambientale, ma addirittura: «L’invio alla Direzione del progetto esecutivo non risulta essere stato approvato dalla Soprintendenza» scrive in una memoria il direttore generale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo. Il presidente dell’Organizzazione regionale Pro Natura Abruzzo, Domenico Savocchio, ha inviato in data 16 luglio 2006, un esposto alla Regione Abruzzo, alla Procura della Repubblica di L’Aquila, a vari Ministeri, ai presidenti delle competenti commissioni di Camera e Senato, al Parco nazionale del Gran Sasso, e ai comuni interessati. Ne riportiamo il testo.

OGGETTO: lavori SS. 17 – primo lotto – Piana di Navelli (Aq) – esposto

In relazione ai lavori in corso di cui all’oggetto, l’Associazione scrivente ha redatto un’analisi degli impatti ambientali dell’opera basata su autorevoli ricerche e studi scientifici pubblicati. Tale lavoro ha affrontato anche i risvolti connessi alla corretta applicazione delle normative nazionali ed internazionali poste a tutela della biodiversità (direttive europee e convenzioni internazionali).

Da tale approfondimento emerge chiaramente la necessità di assoggettare l’opera alla procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale secondo il Dpr.357/97 e successive modificazioni di recepimento della Direttiva 43/92/CEE "Habitat".

Mancando tale valutazione è necessario intervenire tempestivamente con l’immediato blocco dei lavori al fine di ristabilire il rispetto della normativa vigente (compresa quella di ratifica delle citate convenzione di Berna e Bonn), pena la violazione della normativa stessa, nonché l’avvio di una procedura di infrazione per violazione delle Direttive 409/79/CEE "Uccelli" e 43/92/CEE "Habitat".

Infine si palesa un grave danno economico in quanto il progetto in esecuzione è del tutto in contrasto con i risultati del progetto LIFE "ECONET" (dei quali è possibile fornirvi su CD i risultati conclusivi vistati dalla stessa Regione Abruzzo) per i quali l’Unione Europea e la Regione Abruzzo hanno investito somme considerevoli.

In caso di mancato intervento l’Associazione scrivente si riserva di inoltrare l’esposto alla Corte dei Conti, alla Commissione Europea e ai segretariati internazionali delle Convenzioni di Bonn e Berna.

Certi di un Vostro sollecito intervento rimaniamo a Vostra completa disposizione per qualsiasi chiarimento e cogliamo l’occasione per porgere i nostri migliori saluti.

Dr. Domenico Savocchi (Coordinatore Regionale)

Dove i motori devono tacere

Interessante presa di posizione assunta dal Comitato Centrale di indirizzo e controllo del CAI, che lo scorso 15 luglio ha approvato all’unanimità un documento che ribadisce la contrarietà del Club Alpino Italiano al libero accesso dei mezzi meccanici (auto fuoristrada, trial, motocross, quad, motoslitte, elicotteri) nell’ambiente montano.

Il documento è stato elaborato da quattro consiglieri centrali: Flaminio Benetti, Luca Frezzini, Vittorio Pacati e Albino Scarinzi.

Le premesse per il documento sono derivate dalla Proposta di Legge presentata in Senato il 16 giugno 2004 relativa alla disciplina della circolazione motorizzata su strade a fondo naturale e fuoristrada. Stralciamo alcuni passi del documento: "Il problema però è molto più generale e richiama alla necessità che il CAI assuma una posizione precisa, non solo teorica, ma che possa concretizzarsi in precise norme delle leggi nazionali e regionali. L’ambiente delle montagne è stato costruito, nel tempo, dall’evoluzione geologica e naturale, ma anche, forse in misura comparabile, dall’attività dell’uomo che, all’inizio, le ha esplorate per farle diventare man mano luogo di vita e di lavoro. I segni di questa presenza sono assenti solo alle alte quote dove vengono a mancare le condizioni di vita."

Pur ammettendo che l’evoluzione dei tempi comporta aperture a nuovi modi di vedere le situazioni, evitando atteggiamenti di chiusura, soprattutto avendo attenzione a migliorare le condizioni di vita degli abitanti, il documento rileva che "la montagna va vissuta in maniera diretta, va percorsa a piedi, per godere a pieno di tutto il benessere fisico e spirituale che ci trasmette. Può essere accettato che i rumori della natura siano accompagnati da quelli del lavoro, il trattore che sale all’alpeggio, la falciatrice o la motosega; anzi, questi rumori possono essere addirittura un segno positivo, ma non è tollerabile che si rivendichi il diritto di occupare questi spazi con mezzi potenti con il solo fine del divertimento."

Su questi principi la Federazione nazionale Pro Natura continuerà ad agire in collaborazione con il CAI e con altre associazioni, come ha fatto per la presentazione della Proposta di Legge di cui parlavamo all’inizio.