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Verde urbano e Nature Restoration Law 2024: una prima lettura

Elsa Ravaglia, Sofia Filippetti

 

Da molto tempo le associazioni ambientaliste promuovono in varie forme il riconoscimento dell’importanza della conservazione e valorizzazione del verde urbano, per il ruolo fondamentale di tutela della salute umana, dell’ambiente e degli animali. Spesso purtroppo ciò accade anche in contrasto con le amministrazioni locali che, anziché sviluppare una coscienza ambientale nella cittadinanza, tendono a focalizzarsi principalmente sugli aspetti gestionali e in particolare sulle ricadute economiche immediate. L’approvazione della “Nature Restoration Law” del giugno 2024 potrebbe (dovrebbe) migliorare questa situazione.
La parola chiave è: ripristino.
Secondo la definizione dell’Enciclopedia Treccani, utilizzare questo termine vuol dire indicare ogni azione e operazione volta a “restituire l’aspetto e la consistenza che […] [qualcosa, nda] aveva a una data epoca, per lo più fra le più antiche della sua storia, e che aveva perduto in seguito a opere successive di trasformazione e adattamento” ma anche “riportare [qualcosa, nda] a uno stato di funzionalità”. Concetto (più o meno) quotidianamente associato ad elementi come, ad esempio, il sistema di un computer oppure un edificio o un monumento, e che da ora si ricollega anche alla natura.
Il “Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sul ripristino della natura” (2024), infatti, evidenzia che la sola protezione della biodiversità, pur rimanendo senza alcun dubbio sempre essenziale, ormai non è più sufficiente a mantenere uno stato adeguato dell’ambiente: sono dunque necessarie misure di recupero o, appunto, ripristino degli ecosistemi.
Dobbiamo infatti ricordare che un ambiente sano consente la salute anche umana e animale, come affermato dall’approccio scientifico One Health, che “riconosce il nesso intrinseco tra la salute umana, la salute animale e una natura integra e resiliente”.
Questo nuovo Regolamento europeo, che declina la One Health in riferimento al pilastro “ambiente”, si occupa praticamente della totalità degli ecosistemi: terrestri, costieri e di acqua dolce, marini ed anche gli ecosistemi urbani. D’altra parte, gli ecosistemi urbani costituiscono il 22% della superficie terrestre dell’Unione Europea, e di certo non potevano mancare, poiché rappresentano un tassello tanto importante quanto complesso nell’immenso puzzle della natura. Non solo perché è qui che si concentra la maggioranza della popolazione, e la tendenza all’urbanizzazione non sembra arrestarsi, ma anche perché “costituiscono habitat importanti per la biodiversità, in particolare per le piante, gli uccelli e gli insetti, compresi gli impollinatori”. Come il Regolamento ci ricorda, l’ecosistema urbano fornisce numerosi servizi ecosistemici definiti come essenziali, tra cui si annoverano “la riduzione e il contenimento del rischio di catastrofi naturali, ad esempio per le inondazioni e gli effetti "da isole di calore urbano", il raffrescamento, le attività ricreative, la depurazione dell'acqua e dell'aria, nonché la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici”. Viene da sé che il miglioramento, il ripristino e l’aumento degli spazi verdi urbani “migliorerà, in molti casi, la salute dell'ecosistema urbano. A loro volta, ecosistemi urbani sani sono essenziali per favorire la salute di altri ecosistemi europei fondamentali, ad esempio grazie al fatto di collegare le aree naturali situate nelle zone rurali circostanti, di migliorare la salute dei fiumi lontano dalla città, di offrire un rifugio e un luogo di riproduzione per le specie di uccelli e impollinatori legate agli habitat agricoli e forestali, nonché di fornire habitat importanti per gli uccelli migratori”.
Per quanto riguarda il contesto urbano, la Nature Restoration Law sottolinea che è indispensabile “scongiurare il rischio di riduzione della copertura di spazi verdi urbani, in particolare di alberi”. Gli spazi verdi urbani vengono definiti dall’Articolo 3 della normativa come “superficie totale di alberi, di boscaglie, di arbusti, di vegetazione erbacea permanente, di licheni e di muschi, di stagni e di corsi d'acqua presente nelle città, nelle piccole città e nei sobborghi, calcolata sulla base dei dati forniti dal servizio di monitoraggio del territorio di Copernicus”. Si intende raggiungere tale obiettivo attraverso il ripristino, l’ampliamento e l’integrazione delle “infrastrutture verdi e le soluzioni basate sulla natura, come tetti e muri verdi, nella progettazione degli edifici. Tale integrazione può contribuire a mantenere e ad aumentare non solo la superficie degli spazi verdi urbani, ma anche, se include alberi, la superficie della copertura della volta arborea urbana”.

È l’Articolo 8 del Regolamento che parla esplicitamente di Ripristino degli ecosistemi urbani, e che dovrebbe garantire l’assenza di perdita netta di spazio verde entro il 2030, rispetto all’anno di entrata in vigore delle norme, e l’aumento della copertura arborea nelle città.

Certo, agli occhi di chi scrive sembra che il comma 1 di tale articolo meriti un’attenta lettura e riflessione per garantire un effettivo miglioramento dello stato del verde urbano nei nostri centri abitati...

Eccolo di seguito: “Entro il 31 dicembre 2030 gli Stati membri provvedono affinché non si registri alcuna perdita netta della superficie nazionale totale degli spazi verdi urbani né di copertura della volta arborea urbana nelle zone di ecosistemi urbani determinate a norma dell’articolo 14, paragrafo 4, rispetto al … [anno di entrata in vigore del presente regolamento]. Ai fini del presente paragrafo, gli Stati membri possono escludere da dette superfici nazionali totali le zone di ecosistemi urbani in cui la quota di spazi verdi urbani nei centri urbani e negli agglomerati urbani supera il 45% e la quota di copertura della volta arborea urbana supera il 10%.”

Il dibattito è aperto.

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI/SITOGRAFICI

- Enciclopedia Treccani, “Ripristino”: https://www.treccani.it/vocabolario/ripristino/

- Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sul ripristino della natura (2024), testo completo: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CONSIL:PE_74_2023_REV_1

- Consiglio dell’Unione Europea, “Nature restoration law: Council gives final green light”: https://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2024/06/17/nature-restoration-law-council-gives-final-green-light/

- IUCN, “The EU adopts its new Nature Restoration Law”: https://iucn.org/news/202406/eu-adopts-its-new-nature-restoration-law

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