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"Aguas de Oro", documentario sulla resistenza di una donna contro la più grande miniera d’oro dell’America Latina

Máxima Acuña Chaupe ha rughe profonde, una piccola statura e una volontà granitica.
Vive a 4200m nelle Ande peruviane e nel cuore di Conga, il progetto di espansione di Yanacocha, la miniera d’oro più grande dell’America Latina, proprietà della società statunitense Newmont.
Máxima ha un sogno. Continuare a vivere tra le sue montagne.
Anche Yanacocha ha un sogno. Accaparrarsi le terre di Máxima necessarie all’espansione.
In gioco non ci sono solo interessi personali, ma la sopravvivenza dell’ecosistema andino.
Ed è per questo che Máxima non lascia la sua terra, nonostante le violenze fisiche e psicologiche che subisce quotidianamente.

Attraverso la storia di Máxima, il documentario "Aguas de Oro" descrive il conflitto tra una popolazione del nord del Perù e la multinazionale mineraria Yanacocha, affrontando il tema del landgrabbing e del watergrabbing.
Il reportage di parole, suoni e immagini è un viaggio che si muove tra nuovo colonialismo e l’autodeterminazione dei popoli, con l’obiettivo di registrare la precaria quotidianità e la mancanza di sicurezza di chi si oppone a progetti di sfruttamento territoriale in America Latina.
La storia di Máxima Acuña Chaupe è stata raccontata da Simona Carnino in un video presentato il 7 ottobre al Festival Cinemambiente di Torino.
Aguas de Oro ha vinto il primo premio del progetto europeo Dev Reporter Grant, è stato realizzato con la collaborazione della ong torinese M.A.I.S. e ha ricevuto il patrocinio di Amnesty International.

Trovate il video qui: https://www.youtube.com/watch?v=f02LbhNniGk

Leggete il reportage completo sul sito www.aguasdeoro.org

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