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L’Assemblea della Federazione Nazionale Pro Natura

Elvio Massi

Nella splendida cornice di “Casa Archilei”, Centro di Educazione Ambientale di Fano, gestito dalla Associazione Naturalistica Argonauta, si è svolta lo scorso 16 aprile, l’annuale Assemblea Ordinaria della Federazione Nazionale Pro Natura, con la presenza dei rappresentanti (in proprio o per delega) di 35 Associazioni aderenti di tutta Italia.
Dopo i saluti del Presidente dell’Argonauta Luciano Poggiani, che ha ricordato il ruolo che da oltre 50 anni porta avanti sul territorio la Associazione con le strutture dalla stessa gestite (Lago Vicini, Stagno Urbani, Casa Archilei), si è passati a trattare l’o.d.g.
L’Assemblea ha preso atto che, a seguito della cessazione delle attività esercitate, vengono estromesse dalla Federazione 14 associazioni locali, che di fatto non esistono più.
Indi il Presidente uscente Mauro Furlani ha presentato la relazione morale sulle attività svolte. Ha ricordato che si è tornati ad una Assemblea in presenza dopo gli anni della pandemia ed ha ringraziato l’Associazione Argonauta per l’ospitalità e tutti i presenti intervenuti. Ha fatto un quadro della situazione generale del paese, richiamando grandi temi quali il persistente consumo di suolo, i lavori impattanti previsti nel PNRR, il risanamento delle periferie degradate, le questioni energetiche irrisolte. Ha ricordato le azioni legali intraprese dalla Federazione Pro Natura contro la costruzione delle piste da sci sul Monte Catria e contro altri scempi ambientali in Italia. Ha evidenziato come spesso il ricorso giudiziario rimanga l’unica arma in mano alle Associazioni e che su questo è necessaria una riflessione dal momento che richiedono grande dispendio di energie, con esiti non sempre positivi. Ha menzionato la partecipazione della Federazione a importanti Comitati di rilievo nazionale in materia ambientale quali:
- il Comitato “Cambiamo l’Agricoltura”;
- il Comitato Olimpiadi Milano-Cortina;
- il Comitato Grandi Eventi;
- i Rappresentanti designati nei Parchi Nazionali e nei Parchi Regionali e nelle Riserve Marine.
Ha fatto notare in proposito che di solito queste nomine vengono fatte d’intesa dal Gruppo interassociativo delle Organizzazioni Ambientaliste, ma che di recente una Associazione Nazionale è uscita dal Gruppo per essere svincolata nelle nomine e poter agire in autonomia.
Ha ricordato inoltre che la Federazione partecipa da tempo a diversi Organismi Internazionali (IUCN, EEB, CIPRA ITALIA).
Sulla questione dei grandi predatori (lupi, orsi, ecc.), che è tornata di grande attualità per le vicende recenti, ha affermato che serve una attenta riflessione sulla materia, con analisi tecniche e culturali adeguate, senza cedere a facili conclusioni, ricordando che dove può la natura si riprende i suoi spazi, gli animali spesso si difendono da invasioni dei loro territori. Comunque – ha affermato – serve una seria stima degli animali presenti nelle varie aree ed una riflessione culturale profonda, basata su documenti scientifici (ha citato ad esempio il documento prodotto dall’Associazione aderente alla Federazione Canislupus).
Passando al ruolo svolto dalla Federazione nel contesto dell’ambientalismo nazionale ha fatto presente che sono insorte difficoltà di confronto negli ultimi anni con altre Associazioni, in quanto sono emerse chiusure: ognuno cerca di difendere i propri contesti (come ad es. sui temi energetici). La Federazione – ha detto –ha cercato di ampliare i propri spazi di azione, ma è difficile, è diventato più complesso negli anni. Ha ricordato che la Federazione ad oggi gestisce cinque Oasi naturalistiche in tutta Italia (tra cui lo Stagno Urbani di Fano) e che di recente si sono aggiunte altre aree, con l’acquisto dell’Oasi di Lago Freddo (Asti) e di altri siti. Ha evidenziato che la Federazione ha ricevuto il Premio Nazionale del paesaggio per il progetto “Dal bosco al paesaggio” (il riconoscimento ufficiale è arrivato con il Decreto del Ministero della Cultura del 14-03-2023). Ha ricordato anche le strutture gestite dalla Federazione, citando ad es. le due case rurali a Scontrone (una dedicata al Museo sulla Casa degli Appennini ed una destinata a Centro di Educazione Ambientale per le scuole) e l’Oasi di Poggio Giudio nella Tuscia, di recente acquisizione, con reperti archeologici.
Passando a trattare i rapporti con le Associazioni aderenti e le Organizzazioni Regionali ha ricordato che i tre anni di pandemia Covid hanno influito (alcune Federate hanno cessato le attività) ma che ora si può riprendere ad avere contatti più diretti e che occorre rendere più visibili le attività delle Federate, attraverso gli strumenti di cui disponiamo: il sito Web e la rivista “Natura e Società” diffusa a tutti i soci.
Lamenta in proposito uno scarso invio di materiali sulle loro attività da parte delle Associazioni Federate e sollecita a dare maggiori comunicazioni in proposito. Ricorda inoltre che serve dar vita –ove possibile- alle Organizzazioni Regionali della Federazione, perché servono e sono utili per interfacciarsi meglio con le Regioni e le Province. Ricorda altresì i numerosi materiali che vengono pubblicati a livello locale: molte pubblicazioni delle Federate (ad es. “Obiettivo Ambiente” di Pro Natura Piemonte) sono di notevole pregio e spesso c’è una ricchezza locale superiore a ciò che si vede.
La rivista nazionale “Natura e Società” ora viene pubblicata solo online, ma ha una capacità di diffusione ampia; gli ultimi numeri sono diventati più corposi e gli articoli più approfonditi grazie al contributo di un pregevole Comitato di Redazione, con nomi di rilievo. La rivista è quindi motivo di soddisfazione e va curata.
Elenca le Organizzazioni regionali della Federazione esistenti che sono quelle di Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Lombardia, Toscana, Abruzzo e Marche. Questi organismi spesso sono riconosciuti ufficialmente dalle stesse Regioni (come ad es: dalle Marche) e consentono di fare le designazioni per i propri rappresentanti negli Enti Parco. A tal proposito auspica vivamente la costituzione di una Pro Natura regionale in Sicilia, una realtà che è ricca di iniziative e attività.
Sui rapporti con le altre Associazioni e movimenti ambientalisti e con il mondo giovanile ha svolto una analisi approfondita. Ha rilevato che ultimamente le Associazioni storiche hanno difficoltà a muoversi a causa dello scarso ricambio generazionale, spesso vengono viste dai giovani come “establishment” e questo è un grosso limite per l’associazionismo. Auspica quindi un maggior spazio alle giovani generazioni ed una rinnovata attenzione alle tematiche care ai giovani.
Sulle attività di vigilanza ambientale ha affermato che il Coordinatore nazionale ha svolto un lavoro egregio, sono state fatte attività importanti, è una interfaccia con le Amministrazioni locali, merita attenzione anche per la delicatezza dei problemi da affrontare.
Ha rinnovato i propri ringraziamenti per le attività svolte alla Segreteria di Torino, al Comitato Scientifico e al Comitato di Redazione. Ha formulato un augurio ai componenti del nuovo Consiglio Direttivo che verrà eletto, di avere una visione prospettica, capacità di azione, spirito di collaborazione ed anche amicizia tra le persone, che è sempre fondamentale trattandosi di volontariato.

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