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Caro Coronavirus

Fabio Ligabue

L’attenzione del mondo intero, oggi, è rivolta a te. Ti vorrei parlare in nome di tutte quelle migliaia di persone che hai colpito.
Sei un virus nuovo, sconosciuto, no? Qui c’è grande confusione e nessuno, penso, ha capito bene che origine tu abbia avuto. C’è ancora tutto da scoprire su di te, perché sei   esploso all’improvviso e ci hai preso, così sembra, tutti sottogamba.
Dimmi la verità, ti prego, dammi l’anteprima: come sei nato, veramente?
Ti confido: tra le varie ipotesi che ho sentito, tra noi comuni mortali (per così dire gente semplice come me), c’è quella che sostiene che tu sia frutto della sporcizia e della poca igiene che regna nella zona che ti ha messo al mondo.
Oppure c’è quella (ed è ciò che mi preoccupa di più), che dice che tu sia frutto – sostanzialmente – del fatto che siamo troppi e mal distribuiti sulla Terra  e che, col nostro progresso, stiamo andando ad occupare le nicchie ecologiche che l’evoluzione aveva assegnato ad altre specie viventi.
Dai, dimmi: è così? Stiamo andando troppo veloce? È necessario un ritorno al passato?
Sai, sto rileggendo un libro che già qualche anno fa, mi aveva coinvolto molto e che si intitola proprio “Ritorno al passato, la crisi della società fondata sul petrolio e il futuro che ci attende”.
Lo sto rileggendo perché, come una profezia, già dalla sua prima edizione, diversi anni fa, in estrema sintesi, sostiene che anche la nostra società “evoluta”, basata sulla crescita, crescita e ancora crescita (economica e di conseguenza demografica), sarebbe destinata inevitabilmente a raggiungere presto il suo apice, il suo culmine, da cui subirebbe il suo inesorabile tracollo.
Così avrebbero fatto anche altre civiltà, tra cui il glorioso popolo romano, 2000 anni fa, che tanto ha dato allo sviluppo del mondo.
Conclude invece affermando che ciò che è sempre rimasto, nel corso della Storia (ma che, se andiamo avanti così verrà presto distrutto), sono essenzialmente le popolazioni primitive o per così dire semplici, perché, nella loro essenzialità e forse, inconsapevolezza, vivono in simbiosi con il mondo, con la natura, con l’ecosistema.
Chi, con un briciolo di sensibilità, non rimane motivato da queste parole?
Non è così???
Io penso che questa sia la verità, ma capisco che ognuno sia figlio della propria epoca e tornare indietro, quando si è raggiunto un certo livello, è molto difficile, se non impossibile.
In effetti, anche presso i popoli primitivi prima o poi c’è stato progresso, c’è stata una spinta evolutiva, per esempio a fare meno fatica nel lavorare   la terra, nell’attingere o trasportare acqua,… nel cercare maggiori agiatezze.
Nella mia povera ignoranza, penso però a come la spinta evolutiva sia insita nella natura umana e che, evidentemente, il problema sta nel capire il limite (l’equilibrio nell’ecosistema), entro cui fermarsi.
Mia nonna, così pure come ho sentito da alcuni nostri vecchi che ho intervistato qualche anno fa, dice che si stava meglio quando si stava peggio. Al di là della perdita dal valore inestimabile di vite umane di questo periodo, lei, classe 1930, dice sempre che si mette A RIDERE quando oggi sente dire in giro che c’è crisi!
Ma, pensandoci, quante volte l’ho sentito dire, non solo da lei: “si stava meglio quando si stava peggio”...
E forse, sotto molti aspetti a ragione.
Anche qui sta l’eterna lotta tra ciò che è bene e ciò che è male? Tra la bramosia del volere sempre di più e il sapersi accontentare e godere di quel che ci è stato donato?
Ma allora la crisi, a cui ci stai trascinando (e per cui mia nonna si mette a ridere), nasce nel momento in cui si riesce a fare il confronto tra peggio e meglio e non ci si accontenta più delle cose che abbiamo o di cui possiamo fruire.
Ma allora forse ci vuoi insegnare qualcosa!!!
Che la storia si ripete e che la saggezza popolare insegna sempre???
Mah…
Mi pervade, quindi, il pensiero   di come tutto quel che riceviamo dalla Terra debba essere sano, pulito, custodito e restituito tale, perché anche noi, in fin dei conti, ne siamo parte e che se i componenti di un ecosistema si ammalano, nel loro equilibrio, le conseguenze possono essere disastrose.
Quindi, questa tragedia è “il tuo caso”?
Allora forse, ce la siamo proprio cercata noi, si dice così no?, con la nostra bramosia di potenza e ricchezza e tu ne sei un frutto.
Quindi probabilmente non sei nato cattivo, siamo solo noi che ti abbiamo creato. Non è così?
Non abbiamo ancora capito che il valore di questo Mondo è, in definitiva, la Vita e ciò che la   Vita/Natura ci può offrire. Nel suo rispetto.
Se è così, allora guida pure il mondo come ritieni, ma tuttavia, ti chiedo di essere un po’ meno spietato…,   di farci mandare giù la pillola un po’ per volta…, di fare in modo che ognuno di noi “EVOLUTI”   faccia proprio il pensiero che   finora abbiamo sbagliato e ti prego, ancora una volta, anche in nome di tutte quelle persone che sono morte cercando di salvare gli altri, fa che si abbia ancora il tempo di regolarsi di conseguenza.

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