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Noi e gli altri…noialtri?

Longino Contoli Amante

Un’antica espressione popolare univa, quasi con tenerezza, i termini “noi” e ”altri” nella locuzione “noialtri”.
Da un po’, sembra di nuovo di moda confrontare in modo antitetico “noi” agli ”altri”; ma siamo sicuri di sapere chi siamo noi e chi sono gli altri?
Intanto, almeno dopo che la globalizzazione ha contagiato, con i nostri guai da “primo mondo”, anche gli altri “mondi”, sembriamo sempre più vecchi, soli, depressi, egoisti, avari, terrorizzati di perdere quel poco che ci resta… come tanti “Pantalon de’ bisognosi”…
Sospettosi di ogni interazione imprevista, quasi paranoici, siamo, forse, coinvolti da un invecchiamento globale, a varia scala?
Dall’entropia crescente dell’universo al sistema solare, ai viventi…
… da un ipotetico (che Dante mi perdoni!) “primo parente”; forse, non un LUCA, ma una MARE, Marine Archaic Relational Entity, prima della distinzione biologica tra specie…
… fino a dopo il “Darwinian threshold” intuito dal grande Woese; con un crescente arroccamento e isolamento a difesa delle basi genetiche di adattamenti evolutivi sempre più complessi, precari e tesaurizzati…
… dai Macro-taxa (Domini, Regni, Phyla, Classi e chi più ne ha più ne metta) alle specie biologiche, sempre più isolate e, perciò, restie a evolvere grandi novità assortative (che siano stati, i Licheni, tra le più recenti?)…
E noi, Homo sapiens? In un quadro piuttosto oscuro, per i viventi e per lo stesso universo; dopo esserci rassegnati a non essere corporalmente immortali (con qualche, crescente dubbio anche circa l’anima…); a che casa nostra non sia il centro dell’universo; ad essere una specie animale; a contemplare la leopardiana “…infinita vanità del tutto…”, non riusciamo ancora a provare e coltivare un’umile, empatica compassione verso noi stessi e gli altri, tutti gli altri, dai conspecifici agli animali, ai viventi, all’intera biosfera.
Fummo, a lungo, una specie vagile ed eurifaga, costituita in sostanza da una grande meta-popolazione articolata in sub-popolazioni che si diffusero su tutta la Terra, parte positiva degli ecosistemi (ebbene, sì: non c’è maggiore amico evolutivo per una preda che il suo predatore quando, assieme, costituiscano un resiliente feed-back negativo)…
… passammo, però, poi, nel rapporto “Uomo - ambiente”, dall’inserimento diversificante (dai raccoglitori ecc., ai coltivatori e allevatori) allo sfruttamento intensivo de-diversificante d’oggi… dall’esplosione giovanile, tumultuosa, espansiva all’arroccamento senile; vanificando (con l’evoluzione culturale) quel duro ma vitale feed-back, a favore dell’egoismo individuale.
A furia di mortificare ed eliminare tanti “altri da noi”, visti senz’appello come nemici (ed eravamo parenti!), abbiamo cominciato a divenire nemici di noi stessi…
…mentre l’accezione di “altro” passava dalle specie alle etnie, pur sempre umane; ai popoli; alle famiglie; ai singoli…
Per un po’, i popoli mediterranei parvero mitigare tale deriva obbedendo alle particolari esigenze dei loro minuti e frammentari insediamenti nelle isole e penisole, in particolare nell’Italia di allora, quasi arcipelago di approdi, soprattutto dal mare; punto cruciale e vitale d’incontro-scontro fra le sub-popolazioni umane d’Africa ed Eurasia…
…ma, anche qui, sembra si passi irresistibilmente dall’ospitalità feconda e… anti-consanguinea degli antichi miti omerici (l’episodio commovente di Glauco!) all’isolazionismo egoista dell’oggi…
… ciò mentre, verso i popoli italici, ormai isteriliti (dimentichi di derivare da un antichissimo melting pot ante litteram le cui radici affondano nei quattro angoli del Mediterraneo e delle terre contermini), qualcuno, “per amore per l’Italia e gli italiani”, sbraita di “sostituzione etnica” e tali radici si affanna a tagliare, condannando, cos’, la patria e i suoi figli all’alienazione, al declino…
… eppure, quanto di ciò che ci rende tuttora orgogliosi deriva da tali radici culturali che, di certo, venivano per lo più da ciò che oggi si definisce la clandestinità!
Altro che “tutela etnica”! L’Italia è sempre stata patria di vitale integrazione etnica e sempre lo sarà fino alla fine del lato culturale della biodiversità, spesso citata, per usarla, a sproposito.
Se, poi, ci si preoccupa degli aspetti numerici dell’immigrazione, non converrebbe rendersi conto di quanto, agli occhi dei paesi dai quali l’immigrazione tuttora proviene, sembriamo più ricchi, opulenti e felici? E se cominciassimo a non presentarci acriticamente e illusoriamente tali, con una pubblicità sbraitante, sghignazzante, falsa e ingannevole, quale quella che, dai mezzi di comunicazione, ci rappresenta come il paese del bengodi, a stranieri poveri e disperati, quanti di meno ne attireremmo in Italia?
E, adesso, siamo arrivati a promuovere quasi una nuova “campagna demografica” di buona (o pessima…) memoria, quale mezzo per assicurarci le pensioni… eppure, ci fu un tempo che, senza bisogno di pensione, i vecchi erano accolti dall’empatia familiare, in comunità pluri-generazionali, oggi troppo spesso disprezzate!
I figli non più, come per i nostri vecchi, amati quale scopo della vita futura, ma strumentalizzati come mezzo per il nostro egoistico e decadente declino… anche i figli, come altro da noi?
Invece di accettare chi dà segno di speranza (rabbiosa, disperata, illusoria quanto si vuole) di vivere e di dare alla nuova e vecchia patria i figli che il nostro esausto taedium vitae non genera né accetta più, se non quasi come “pets” umani, per il nostro esausto e narcisistico “status symbol” salottiero…
L’oggi egoista contro il nostro stesso domani?
Se siamo già così, abbiamo già perso l’Italia e gli italiani: la “Patria”, bella, grande ma fragile parola, spesso sfruttata e umiliata, a scopi perversi.
Così, si rinunzia all’”altro”… o a noi stessi? O si rinunzia a noialtri?!

CENNO BIBLIOGRAFICO
• Battisti C., Contoli L., 2011. Diversity indices as “magic” tools in landscape planning: a cautionary note on their uncritical use. Landscape Research, 36: 111-117.
• Contoli Amante L., Luiselli L., 2015. Contributions to a Biodiversity Theory: the Importance of Formal Rigour. Web Ecol., 15: 33-37
• Contoli Amante L., 2017. Se LUCA va al MARE…Grifone, a. XXVI, 1, (136): 1-4.
• Contoli Amante L., 2018. Is biodiversity aging? Questions on the taxonomic diversity in the Phanerozoic. Biodiversity Journal, 9 (2): 149-166.

Roma, IV 2023

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