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Scelta del sito unico per il deposito delle scorie radioattive, la posizione della Federazione Nazionale Pro Natura

Come noto, nello scorso mese di gennaio è stata finalmente pubblicata la “carta delle aree potenzialmente idonee” per ospitare il Deposito Nazionale Unico di scorie radioattive (CNAPI).

Ricordiamo che tale pubblicazione era stata più volte sollecitata dalle Associazioni ambientaliste,  in quanto ritenuto un passo fondamentale per superare l’attuale ed insostenibile situazione di accumulo di rifiuti radioattivi in condizioni assolutamente non idonee.

La Carta, sulla base di indicazioni tecniche fornite da ISPRA, individua, per il territorio nazionale, 67 siti potenzialmente idonei: il loro elenco è consultabile al seguente link: https://www.depositonazionale.it/cnapi_webgis/default.html.

Si è ora aperta una fase di consultazione pubblica sul documento, che si concluderà il prossimo 5 luglio. Verrà quindi successivamente convocato un Seminario nazionale, nel corso del quale, sulla base delle osservazioni ricevute, verranno approfondite le caratteristiche di idoneità dei siti prescelti. Verrà quindi definita la “Carta Nazionale delle Aree Idonee” (CNAI), dopodiché gli Enti Locali interessati potranno avanzare eventuali manifestazioni di interesse per la realizzazione dell’impianto.

Come detto, la situazione attuale non è più tollerabile e necessita di interventi risolutivi: oggi la maggior parte dei rifiuti radioattivi (oltre l’80%, soprattutto di quelli a più alta attività) è stoccata in provincia di Vercelli (siti di Trino e Saluggia), in condizioni assolutamente inaccettabili, visto che ci troviamo in zone esondabili, dalle falde freatiche superficiali e nelle immediate vicinanze di centri abitati anche di notevoli dimensioni.

La Federazione Nazionale Pro Natura ritiene pertanto non più rinviabile la scelta di un sito ove realizzare il Deposito Unico Nazionale. Condizioni affinché ciò avvenga in modo appropriato sono:

- che la scelta del sito avvenga in base a criteri scientifici oggettivi ed all’insegna della assoluta trasparenza;

- che vengano attentamente considerati, nella scelta del sito, parametri non solo fisici (mancanza di attività sismica e stabilità geologica, bassissimo rischio di eventi alluvionali, vulnerabilità delle falde acquifere) e geografici (adeguata lontananza da centri abitati, assi stradali o ferroviari), ma anche ambientali e paesaggistici (lontananza da siti di rilevante interesse naturalistico, aree di scarso interesse dal punto di vista agricolo e già soggette a pregressi fenomeni di degradazione)

- che le eventuali compensazioni cedute agli Enti Locali che accettano la localizzazione del Deposito nel proprio territorio non siano elemento determinante nel processo decisionale (ipotesi questa tutt’altro che remota, visto che alcuni Sindaci di Comuni non compresi nell’elenco provvisorio, hanno comunque già avanzato la propria candidatura).

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