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1954 – 2024 Pro Natura Genova compie 70 anni

Abbiamo pensato che la cosa migliore per offrire una seppur sintetica descrizione dei nostri primi 70 anni fosse quella di affidarci a due dei soci che sono stati affiliati per più anni a Pro Natura Genova e che, avendo partecipato molto attivamente alla vita dell’Associazione, sono stati in grado di offrirci dei ricordi vividi e a tratti struggenti della nostra storia.
Ne viene fuori un “amarcord” certamente nostalgico poiché, senza neppure andare a molti decenni fa, la società civile era completamente diversa e c’era voglia di mettersi in gioco e partecipare alla vita associativa anche da parte di molti giovani, una voglia che oggi sembra almeno in parte scomparsa; tuttavia il rivivere questa storia e l’impegno che tanti soci hanno profuso nel tempo, ci può servire da esempio e da sprone per il futuro, per non tradire le generazioni che in passato si sono tanto adoperate per difendere l’ambiente attraverso la nostra Associazione.

Marco Appiani

 

70 ANNI DI PRO NATURA GENOVA
Quest’anno ricorrono i Settant’anni dalla fondazione di Pro Natura Genova. L’Associazione nasce nel 1954 per volontà del dottor Antonio Anfossi, all’epoca Presidente della sezione agricolo-forestale della Camera di Commercio di Liguria e Provincia di Genova. Impegnato  nella gestione del territorio, dedica una particolare attenzione alle problematiche di salvaguardia dell’ambiente naturale. Per questo decide di fondare il Comitato Provinciale per la protezione della Natura che poco dopo assumerà la denominazione di Patronato Genovese Pro Natura “A. Anfossi”.

Lo Statuto dell’Associazione viene rapidamente messo a punto ed approvato nel 1955, in cui è previsto, tra l’altro, che i soci devono corrispondere una quota annuale pari a 1000 lire. Nella necessità di avere una collocazione più consona alle finalità del Patronato, la sede viene trasferita nel Museo di Storia Naturale “G. Doria”, scelto quale luogo di maggiore identità e prestigio sotto il profilo naturalistico. Tra i fondatori e primi collaboratori figurano Milli Leale Anfossi figlia del fondatore, l’entomologo Emilio Berio, per molti anni colonna portante della Società Entomologica Italiana con sede al Museo “G. Doria”, lo zoologo Luigi Cagnolaro e tanti altri ricercatori appassionati come Ducezio Grasso. Una menzione particolare va attribuita ad Alda Ascenso, segretaria dell’Associazione per più di vent’anni, che con grande passione e dedizione ha contribuito alla diffusione di quel messaggio che ancora oggi è simbolo dell’Associazione: conoscere la natura per amarla e rispettarla. In un’intervista che ebbi il piacere di fare alla stessa segretaria in occasione del Quarantennale di Pro Natura Genova, tra i tanti ricordi e testimonianze mi ha colpito quel suo grande entusiasmo nel descrivere il ruolo didattico dell’Associazione. Mi disse della collaborazione con tante scuole genovesi, dove alcuni soci qualificati tenevano periodicamente delle lezioni, come pure dei corsi sulla conoscenza della natura e dei suoi pregi. Grazie a contatti con l’Ambasciata americana a Genova, aveva ottenuto in prestito dei filmati su pellicola inediti per l’Italia, realizzati da documentaristi di fama internazionale, una rarità per l’epoca. I relatori di Pro Natura le proiettavano nelle scuole a supporto della lezione, con l’intento di accrescere l’attenzione e l’interesse dei giovani alunni. Questo aspetto didattico che fin dall’inizio ha contraddistinto l’Associazione insieme a tante altre importanti iniziative, si perpetua ancora oggi con proiezioni in Anfiteatro su temi naturalistico-ambientali in collaborazione con il Museo “G. Doria” e con escursioni didattiche in Aree Parco ed altri siti di notevole interesse.

Dopo parecchi anni di attività, in cui la divulgazione naturalistica e l’attenzione ai pregi del territorio sembravano prevalere tra gli aspetti statutari, si rendeva vieppiù necessario mettere a fuoco azioni dirette alla salvaguardia dell’ambiente naturale, sempre più aggredito e devastato tanto in città quanto sulla fascia costiera, forse un po’ meno nell’entroterra. Per questo motivo negli anni Settanta si decide di adottare un cambio di passo, dando maggiore impulso alle azioni di denuncia contro ogni abuso ed offesa l’ambiente. Per questo nel 1979 viene elaborato un nuovo Statuto, con l’intento di rivedere le priorità d’intenti e dare il via ad una sorta di rifondazione che metta al passo coi tempi il ruolo dell’Associazione stessa. Tutto questo avviene grazie alla disponibilità e competenza del professor Enrico Martini che insieme ad altri colleghi dell’Università di Genova e a tanti collaboratori entusiasti, entrano a costituire il nuovo Consiglio direttivo. Il presidente Enrico Martini viene così affiancato dai consiglieri dott.ssa Giacomina Andreola, prof. Attilio Arillo, prof.ssa Giuseppina Barberis, prof.ssa Alberta Boato, dottor Roberto Costa, dott.ssa Gianna Danovaro, dott.ssa Cinzia Margiocco, dott.ssa Matilde Moresi, prof.ssa Cecilia Ravaccia, prof. Giulio Relini. Anche la denominazione viene aggiornata, diventando Pro Natura Genova.

Varie saranno le denunce contro devastazioni ed abusi sia in ambito cittadino sia sul territorio in genere, altrettante le proposte per la salvaguardia dei delicati equilibri che regolano i rapporti tra uomo e natura, in un territorio già di per sé complesso e difficile da gestire sotto il profilo geomorfologico.

Se una particolare attenzione è stata rivolta alle problematiche ambientali, non per questo le finalità didattiche dei primi anni dalla fondazione sono venute meno. Al contrario, sempre per iniziativa del professor Martini si è voluto dare un nuovo impulso a questa attività, con la realizzazione di alcune Serie didattiche costituite da diapositive corredate di relativo testo, da lui e da altri realizzate appositamente per le scuole. La collaborazione con gli Istituti genovesi si è potuta consolidare grazie al contributo dei molti insegnanti che Pro Natura Genova annoverava in quel periodo tra i propri soci. Oggi quelle “Serie” sono state rinnovate ed aggiornate, ricorrendo anche a supporti informatici moderni e di più facile fruizione. Al contempo una particolare attenzione veniva rivolta alla programmazione di corsi tematici, con lezioni nei locali della sede dove si svolgono ancora oggi con grande partecipazione da parte degli iscritti.  

Tra gli impegni per la salvaguardia del patrimonio faunistico ligure è da sottolineare la partecipazione al Progetto Emys, volto alla conservazione e reintroduzione della testuggine palustre Emys orbicularis ingauna nel suo habitat naturale, testuggine che si pensava estinta. L’allora Presidente professor Riccardo Jesu riveste il ruolo di coordinatore in un progetto che vede coinvolta l’Università di Genova e l’Acquario di Genova insieme ad enti e associazioni. Altrettanto importante è la funzione didattica, con la realizzazione di un apposito Centro dove le scolaresche possono vedere gli esemplari nel loro ambiente e impararne le caratteristiche.

C'è stato un tempo in cui avevamo più di 300 soci, in cui un giornalista, esterrefatto nel vedere quante persone erano presenti ad una conferenza nell'anfiteatro del Museo che ci ospita se ne uscì con un articolo dal titolo: "Al Museo di sera va più gente che in balera" e un lungo testo su tre colonne pieno di elogi per Pro Natura Genova. Un tempo in cui avevamo un folto Gruppo Giovani e una delle squadre antincendi boschivi tra le più efficienti, volenterose e attive della Liguria. Questa rinascita è stata funestata negli anni successivi da alcuni eventi tanti gravi quanto improvvisi, come le alluvioni che hanno colpito periodicamente Genova, di cui quella del 1992 e la più recente del 2014 hanno devastato la nostra Sede. L’archivio che conservava la documentazione storica è andato irrimediabilmente perduto, come pure i computer e molto altro materiale indispensabile per l’attività corrente, senza dimenticare i tanti libri che costituivano una piccola ma preziosa biblioteca aperta al pubblico.

A questi eventi che hanno costretto ad una lenta e difficoltosa ripresa della vita associativa, si è aggiunto il recente periodo Covid che tra il 2020 e il 2022 ha visto il venir meno della presenza dei soci sia in sede sia per quanto riguarda l’organizzazione di eventi pubblici, come le conversazioni tenute il martedì pomeriggio nell’Anfiteatro del Museo “G. Doria”. La volontà di molti tra i nostri più stretti collaboratori a non demordere, ha fatto in modo che si adottassero nuove strategie di comunicazione, puntando su quanto mette a disposizione la tecnologia. La ripresa dei contatti da remoto tra i soci e, in particolare, tra consiglieri e collaboratori, le conferenze on line e l’aggiornamento puntuale del Sito internet, hanno permesso di proseguire nell’attività, nonostante le difficoltà in tempo di Pandemia dovute alle restrizioni in tema di spostamenti tra le persone. Con il ritorno alla normalità si è fatto tesoro dell’esperienza acquisita, continuando ad utilizzare i mezzi tecnologici a disposizione e, al contempo, rinsaldando quei rapporti in presenza tra soci che sono irrinunciabili e di cui si è tanto avvertita la mancanza per oltre due anni.

Oggi una nuova ripartenza è possibile grazie alla dedizione di tante persone che continuano a collaborare con rinnovato entusiasmo. Basti vedere la grande partecipazione al Corso di geologia tenuto recentemente in sede a cura del Professor Claudio Vanzo, corredato di alcune uscite sul campo per l’osservazione di formazioni di particolare interesse. Si è reso necessario dividere il corso in tre sessioni a causa dell’elevato numero di partecipanti.

A vedere quale vitalità l’Associazione continua a dimostrare nel farsi promotrice di tante iniziative, potremmo affermare che Pro Natura Genova ha compiuto settant’anni ma non li dimostra. Vorrei esprimere un ringraziamento da parte di tutti i soci a quanti si sono succeduti in questi settant’anni nel ricoprire l’incarico di Direttore del Museo di Storia Naturale “G. Doria”, in particolare la dott.ssa Lilia Capocaccia, il dottor Roberto Poggi e il dottor Giuliano Doria, per la fiducia attribuita all’Associazione e per il prezioso sostegno in tante iniziative in ambito museale.

Piero Anfossi

 

BREVE VIAGGIO NEI RICORDI
Ho conosciuto Pro Natura Genova nel dicembre 1976 grazie a un trafiletto sul Secolo XIX in cui il Gruppo Giovani dell'Associazione faceva sapere della propria costituzione e rivolgeva un appello per l'adesione di nuovi volontari. Ho così fatto la conoscenza  di un gruppo di ragazzi,  prevalentemente studenti universitari come me, in parte iscritti a Pro Natura, in parte anche ad Italia Nostra, pieni di entusiasmo e desiderosi di fare qualcosa per l’ambiente e per la propria città. Dal gennaio successivo ho iniziato a lavorare con loro.

Una delle prime iniziative fu una mostra fotografica sui cambiamenti avvenuti nella delegazione di Prà, la sua progressiva urbanizzazione e la sparizione della spiaggia sacrificata all’ampliamento del porto con la sparizione dei piccoli cantieri navali e dei tradizionali stabilimenti balneari. La mostra restò visibile per parecchie settimane presso la scuola media Assarotti. Sempre come Gruppo Giovani fummo presenti con pannelli illustrativi dell’attività dell’Associazione a più di un’edizione di Euroflora. In quegli anni il Gruppo Giovani portava avanti anche un’attività nelle scuole, recandosi nei diversi istituti per proiettare diapositive che illustrassero i pregi e i problemi del nostro ambiente. Più tardi vennero elaborate le serie didattiche da dare in prestito agli insegnanti che ne facessero richiesta. Tra le serie possiamo ricordare quelle relative alla vegetazione ligure, ai fiori protetti in Liguria, agli incendi, alle fitopatie e ai problemi ecologici dei boschi, ai segreti del mare. Le serie erano costituite da gruppi di 50 o 100 diapositive corredate da didascalie e testi di approfondimento.

Nel contempo iniziarono le gite naturalistiche. La prima, organizzata in collaborazione con Italia Nostra, fu al Museo oceanografico di Monaco. A questa ne seguirono altre e l'organizzazione delle escursioni didattiche divenne un fiore all'occhiello dell'associazione.

Inizialmente in Liguria e zone limitrofe, poi sempre più a largo raggio. Il primo viaggio all’estero fu in Camargue, organizzazione un po’ spartana (ricordo che preparavano noi ogni giorno i cestini per il pranzo per tutti i partecipanti!) ma fu un successo. Negli anni successivi ci perfezionammo, anche avvalendoci di agenzie di viaggio perché nel frattempo la normativa era cambiata e l'organizzazione in proprio, seppure senza scopo di lucro, non era più legalmente  possibile. Le escursioni di un giorno furono tantissime: ricordo in particolare numerose escursioni nelle Alpi liguri, nel finalese, alle grotte di Toirano, alla riserva delle Agoraie, al Parco del Ticino, nell’Oasi di Crava Morozzo; per i viaggi di più giorni andammo in Sardegna, sul Delta del Po, al Parco d’Abruzzo, alle Foreste casentinesi, in Maremma e, all'estero, in Corsica, ai Parchi Nazionali di Doñana e di Aiguestortes e Ordesa in Spagna. Quello che non mancò mai negli anni fu la serietà della parte didattica delle escursioni grazie all’impegno dei volontari,  tra cui mi piace ricordare Mino Montano, Roberto Costa, Gianna Danovaro e naturalmente l’imprescindibile Giorgio Scopesi, e di molti docenti universitari iscritti a Pro Natura, quali il professor Martini, il professor Salamanna, la professoressa Barberis, il professor Cortesogno. Senza scordare Teresita Totis che ci ha fatto conoscere i segreti dei parchi cittadini e Antonio Berveglieri, indimenticato Presidente appassionato studioso dell'ambiente ligure che purtroppo ci ha lasciato troppo presto.

Negli anni ’80 l’iniziativa di maggior impatto fu senz’altro il progetto “Ecologia in città”. Realizzato in collaborazione con il comune di Genova, il Museo Civico di storia naturale e la delegazione di Genova della Lipu, il progetto si proponeva di individuare una serie di località, nell’ambito del comune di Genova, con caratteristiche ambientali di particolare rilievo naturalistico e didattico in previsione di un loro utilizzo a scopo educativo e formativo nei riguardi soprattutto del mondo della scuola. Nel febbraio 1984 venne inaugurata presso il Museo, dopo circa un anno di lavoro di ricerca e studio degli itinerari,  la  mostra che ne costituiva il primo risultato pratico.  Ricordo le serate passate a preparare i pannelli. In prima linea con noi a sistemare foto e didascalie anche la dottoressa Capocaccia, allora direttrice del Museo. La  mostra accompagnata da un ciclo di conferenze restò aperta per tre mesi e riscosse un grande successo con circa 43.000 visitatori. Successivamente si trasferì a Pegli e nei mesi di luglio e agosto fu visitata da circa 20.000 persone.

Fin dagli inizi  Pro Natura ha sempre operato in collaborazione con le altre associazioni presenti sul territorio. Negli anni 70/80 la collaborazione si concretizzò anche nella stampa di un periodico "L’ambiente naturale e urbano” che fu allora la prima o forse l'unica rivista in Liguria ad affrontare temi ambientali: conservazione, urbanistica, inquinamento, energia, agricoltura, sviluppo sostenibile.  Dal gennaio 1981 la redazione ebbe sede proprio presso Pro Natura. Nella redazione della rivista erano presenti, oltre a Pro Natura Genova, Pro Natura Torino,  Italia Nostra, Lipu, WWF, Gruppo Difesa Ambiente Valle Stura, Comitato per la salvaguardia dell’ambiente naturale della valle Bormida. Fra i collaboratori docenti universitari come Enrico Martini, Attilio Arillo, Emilio Balletto.

In quegli anni il Consiglio Direttivo ritenne poi opportuno elaborare un notiziario, proprio dell’associazione, che, oltre a presentare il consueto programma di conferenze e gite, informasse i soci sulle iniziative in corso di attuazione e rappresentasse un mezzo per stimolare le idee e la partecipazione attiva del maggior numero di persone possibile alla vita del Pro Natura. Ricordo i primi numeri in formato A4, faticosamente stampati foglio per foglio con le matrici inchiostrate inserite nel  ciclostile manuale.

Nulla a che vedere con gli ultimi numeri stampati  in parte anche a colori, corredati da fotografie e  da qualche anno disponibili anche sul sito.

Proprio scorrendo le annate del notiziario è possibile vedere quanto negli anni abbia fatto Pro Natura Genova confrontandosi  anche con le istituzioni locali, ponendosi spesso in posizione critica, e richiamare alla memoria la gran mole di iniziative portate avanti, dalle conferenze settimanali del martedì alle gite naturalistiche, dalle serie didattiche agli incontri nelle scuole, dalle conferenze nei quartieri in collaborazione con il comune di Genova ai convegni su temi scottanti di tutela ambientale, dagli esposti e segnalazioni alle autorità competenti per illeciti ambientali all’attività di sensibilizzazione degli organi regionali, compresa la presentazione di alcune proposte di legge di iniziativa popolare, affinché approvassero leggi e provvedimenti rispettosi dell’ambiente.

Un notevole salto di qualità sotto l'aspetto della difesa attiva del territorio fu la costituzione nel 1992 della squadra antincendi boschivi del Pro Natura Genova, nata su impulso di Franco Gaggero, in allora membro del Consiglio direttivo e Vicepresidente dell’Associazione. La squadra era operava nell’area compresa tra i comuni di Vado Ligure e Rapallo con baricentro sui comuni di Arenzano e Cogoleto, con una media di 30/40 interventi l'anno, anche in notturna. La loro generosità, capacità e dedizione erano apprezzate anche dagli addetti ai lavori, compreso il Corpo Forestale dello Stato.

Ritornando all’attività didattica, come non ricordare i corsi di ecologia ed etologia tenuti per anni nella nostra sede dal professor Salamanna? La didattica è sempre stata un fiore all’occhiello dell’Associazione e ha caratterizzato, oltre alle escursioni naturalistiche, anche gli incontri del martedì a volte organizzati in veri e propri cicli di approfondimento come quelli sulla vegetazione ligure e i suoi problemi a cura di Enrico Martini o i corsi di aggiornamento per insegnanti “L'acqua e Genova” con la collaborazione di A.M.G.A. e Museo di Storia naturale, coordinati dalla compianta prof. Maria Pia Turbi. Di Maria Pia, per anni membro del Direttivo, ricordiamo  il costante impegno nel proporre temi per le conferenze del martedì, a volte con interi cicli dedicati ad argomenti di elevato valore scientifico.

Oltre a costituire un importante momento didattico, i corsi erano anche un momento di aggregazione: anche grazie ad essi i soci frequentavano assiduamente la sede e la biblioteca (accolti da Piero Anfossi e dalla simpaticissima Laura Ottolenghi). Questo spirito di aggregazione fu molto utile nei momenti bui dell'associazione come in occasione dell'alluvione del settembre ‘92 quando i soci si rimboccarono le maniche per risollevare le sorti dell'Associazione che aveva praticamente perso tutto. La solidarietà non si fece attendere e grazie all'impegno in prima persona di tanti soci e alla sottoscrizione straordinaria di altri Pro Natura riuscì a risollevarsi. A causa dello straripamento del Bisagno l'acqua nei fondi del Museo raggiunse l'altezza di oltre 2 metri e mezzo sommergendo i mobili, le attrezzature, gli scaffali dei libri. Andarono perse le serie di didattiche, il computer, la stampante laser appena acquistata. Anche il Museo patì danni gravissimi. Tuttavia Pro Natura Genova riuscì a risollevarsi proprio grazie al contributo dei soci, di quanti, non avendo possibilità di intervenire direttamente, corsero a versare in anticipo la quota associativa per il nuovo anno (in molti anche arrotondandola generosamente), e di quanti  passarono giorni e giorni a ripulire la sede e a  cercare di di salvare il salvabile.

In  particolare per i libri ricordo le giornate passate ad asciugare,  una per una, le pagine con il phon. Purtroppo tanti risultarono irrimediabilmente danneggiati ma dei 2000 da cui era costituita la biblioteca almeno 200 furono salvati in questo modo. Memori dell’accaduto spostammo le attrezzature più costose nella segreteria accanto all’Anfiteatro ma la biblioteca dovette rimanere nei fondi e fu definitivamente spazzata via dalla successiva alluvione del 9 e 10 ottobre 2014. In quell’occasione non si fece in tempo ad arrivare: volontari estranei all’Associazione intervennero prima di noi, buttando indiscriminatamente tutto senza curarsi di vedere se qualcosa si potesse salvare.

Chiudo qui il mio “amarcord” per i 70 anni. La ricorrenza mi ha dato l’occasione per ricordare un periodo pieno di entusiasmo e di voglia di fare che non sono venuti meno con gli anni. Molti fra quelli che hanno collaborato allora con Pro Natura Genova hanno preso strade diverse, altri purtroppo ci hanno lasciato per sempre, ma nuove persone sono subentrate, pronte a portare avanti l’attività dell’associazione ancora per molti anni sempre nel segno dell’impegno costante per l’ambiente.

Matilde Moresi

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