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Socia della

Quando i cittadini si impegnano per l'Ambiente...

Elsa Ravaglia
Medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva
Vice-presidente GRUPPO SOCIETÀ E AMBIENTE ONLUS – SENIGALLIA
Socia Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica – Sezione Marche

Le premesse culturali e storiche
La tutela dell’ambiente e del verde in Italia ha vissuto epoche diverse. A partire da un modo atavico di percepire l’ambiente come il luogo naturale di vita e conseguente rispetto, e talvolta venerazione, dei nostri progenitori alla diffusione degli insediamenti urbani, spesso cittadelle arroccate sulle alture e circondate dal verde dei colli. Si passa, poi, alla creazione degli elaborati giardini con annessi parchi delle sontuose ville rinascimentali destinati all’aristocrazia più elevata, ai parchi pubblici cittadini sorti nell’Ottocento e primi Novecento, spesso denominati “Villa”, per avvicinare alle bellezze dell’otium la nascente borghesia, fino allo sviluppo delle grandi alberate cittadine e delle strade extraurbane e, con finalità ben diverse, alla diffusione di modalità di coltura agricole intensive con conseguente riduzione degli spazi vitali per la flora e fauna selvatiche. Negli anni ’70 del Novecento, in leggero ritardo rispetto al boom economico - che ha comportato la diffusione di un’edilizia frequentemente “aggressiva” e incurante dei luoghi e di una modalità di industrializzazione spesso insensibile ai rischi e pericoli per la salute diretti e indiretti - inizia a svilupparsi anche in Italia una nuova attenzione per l’ambiente che ci circonda. Questo sulla scia di altri movimenti internazionali come il WWF, ma anticipati da persone di particolare sensibilità che fin dal 1948 fondarono quella che poi diventò la Federazione nazionale Pro Natura, e poi con Italia Nostra, FAI (Fondo Ambiente Italiano) e altre Associazioni. È l’epoca in cui anche i mass media iniziano a dare il giusto risalto ad alcuni fenomeni di inquinamento, tra i quali emerge con prepotenza il caso “diossina” a Seveso del 1976.
A distanza di 50 anni da quel periodo sarebbe lecito pensare che la cosiddetta “coscienza ambientale” si sia diffusa e abbia penetrato il tessuto civile della società italiana, con i conseguenti comportamenti di attenzione tutela e valorizzazione della nostra “casa comune” da cui tanto dipende la nostra salute intesa nel modo in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci indica dal 1946: "uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia" e con i suoi recenti aggiornamenti... Ma è davvero così?
Non c’è dubbio che nell’ultimo decennio - dopo una decisa flessione dell’interesse generale per l’ambiente del periodo 1990-2010 - si siano riscoperti alcuni valori in modo più diffuso, forse anche a causa della crisi economica e di un ripensamento generale della vita quotidiana. A questo ha contribuito di certo anche l’opera instancabile di alcune Associazioni che, in vario modo e a vario titolo, spesso solo grazie alla caparbietà e all’impegno di pochi, hanno mantenuto viva, magari “sottotraccia”, la scintilla dell’impegno civico su questo argomento, che come naturale compagni ha anche i temi di rispetto, etica, cooperazione.
Naturalmente anche alcuni Enti specificamente preposti alla tutela ambientale hanno fornito il loro contributo, ugualmente spesso ignorato, come spesso accade ai temi della prevenzione… E non sempre tra Enti e Associazioni si è assistito a quel virtuoso modo collaborativo che tanti importanti risultati potrebbe produrre. Le cause di questa difficoltà di dialogo e di rispetto reciproco fondamentalmente potrebbero sintetizzarsi, da un lato, nella difficoltà ad esprimere fiducia verso coloro che “per dovere” si occupano dell’Ambiente da parte di chi lo fa “per passione” e, dall’altra, un pregiudizio di scarse conoscenze e l’idea che si tratti di “posizioni prese per principio” espressa dai tecnici verso quelli che talvolta vengono ritenuti semplici “peones”. Ovviamente, per fortuna, ci sono ampie e lodevoli eccezioni, dalle quali è possibile trarre spunti di miglioramento per tutti. Peraltro una certa attenzione istituzionale - che sembrerebbe doverosa e che invece non è scontata - alla ricchezza del cosiddetto Capitale naturale in Italia, sembrerebbe confermata anche dall’esistenza di uno specifico Comitato per il Capitale Naturale che dal 2017 produce un rapporto annuale (1), che andrebbe ancor più divulgato a livello popolare. Interessante anche la Urban Health Declaration di Roma tra ANCI e Ministero della salute del dicembre 2017 (2), che stimola la collaborazione dei cittadini alla cura dell’ambiente, quale imprescindibile elemento per la salvaguardia della salute quale “bene comune” e non soltanto individuale.
Non dimentichiamo l’impatto positivo del verde sia sulla salute fisica - tra cui la riduzione del rischio di morte per tutte le cause, per quelle respiratorie, cardio-vascolari e tumorali, più o meno evidente a seconda della vicinanza o meno a spazi verdi (3) - sulla resilienza in condizioni difficili (es. ondate di calore) che sull’equilibrio psico-fisico, documentato da tanti lavori scientifici (4, 5). Affascinanti poi, e basate su studi rigorosi, le teorie sui vegetali quali esseri viventi molto più sofisticati di come siamo abituati ad immaginarli (6).

Il presente
Ora, la nostra epoca tecnologica, sempre più caratterizzata da individualismo e narcisismo, può però anche offrirci belle sorprese, ovvero la tendenza “social” che, se vissuta  in modo consapevole e per finalità di crescita, può diffondere le buone pratiche alla velocità della luce… In effetti, la tecnologia, che per tanti versi dovrebbe essere maggiormente calibrata, ci offre anche sorprendenti e veloci nuove forme di diffusione di notizie e di autodeterminazione tra cittadini, favorite, ad es. da piattaforme informatiche: si riporta a titolo di esempio una petizione online lanciata dalla sottoscritta nel settembre 2017 per bloccare l’abbattimento di una piccola pineta in città, a Senigallia, per far spazio ad un piccolo parcheggio (7), e questo nell’Italia del XXI secolo… (https://www.change.org/p/sindaco-di-senigallia-salviamo-gli-alberi-vicino-alla-stazione-di-senigallia-prima-che-sia-troppo-tardi)
Nonostante un’adesione davvero insperata (raccolte mille firme in 3 giorni e 1500 in 5 giorni, fino a raggiungere quasi le 2000), l’Amministrazione non ha accolto la proposta di discuterne ed ha determinatamente proceduto all’abbattimento di 68 alberi di pregio (pini e lecci), sulla scorta di adeguata perizia. I lavori per la costruzione del parcheggio, a distanza di più di un anno, sono giusto iniziati da pochi  giorni, a  dispetto di quel  che ad es.  Giorgio  Nebbia  affermava, pressoché contemporaneamente alla petizione di Senigallia, nell’ottobre 2017 nel bell’articolo “Il verde urbano”(8).
Difficile negare che, a tutt’oggi, la presenza di parcheggi possa essere necessaria, ma mai a discapito di aree verdi già esistenti! anche tenendo conto che altri spazi non verdi sarebbero stati utilizzabili. E’ stato davvero triste dover assistere ad un’azione così anacronistica nella nostra bella città di Senigallia, che però ha contribuito, se non altro, a riaccendere i riflettori sulla questione ambientale, drammaticamente dimenticata negli ultimi anni… Da allora, con l’Amministrazione si sta cercando un dialogo continuo, pur tra le difficoltà che posizioni culturali diverse comportano.

Il progetto-pilota a Senigallia
Nell’estate 2018, per proseguire nelle azioni di sensibilizzazione sull’argomento e per saggiare il rapporto della popolazione generale con il verde pubblico nella stessa città, sia a livello conoscitivo che di percezione, il GSA ha lanciato un sondaggio tra la popolazione generale attraverso un questionario (ideato in assenza di reperimento di analoghi questionari in Italia) riproducibile in diversi contesti e validato attraverso un pre-test a 16 persone, che indaga diversi aspetti: dati anagrafici, conoscenze specifiche sul verde e sull’ambiente, disponibilità all’impegno, percezione del verde, interesse agli argomenti trattati (9).
Se ne riportano i risultati, che sono già stati presentati sotto forma di poster scientifico (da Elsa Ravaglia, Paola Bozzi, Giorgio Sagrati) al convegno nazionale “Salute e Ambiente. Il dialogo e la condivisione per la salvaguardia della salute e dell’ambiente”, Pisa, 21-22 settembre 2018, organizzato da Associazione Italiana Epidemiologia  e Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, che ha riscosso in sede un certo apprezzamento.

I risultati
Il questionario, composto di 26 domande, è stato diffuso dal 7 agosto 2018, in piccola parte mediante realizzazione di interviste dirette, (20 questionari) ma soprattutto, dal 13 agosto tale questionario riprodotto mediante «moduli Google» è stato «lanciato» su Facebook, sia sulla pagina dell’Associazione GSA che, per condivisione, sui profili di soci, di gruppi e di altre persone che l’hanno ritenuto di interesse. Altra via di diffusione è stata l’invio di email a propri conoscenti. La pubblicazione su tre testate giornalistiche online locali (L’altroGiornale, Senigallianotizie, VivereSenigallia) di un comunicato stampa con il link diretto al sondaggio ha consentito una diffusione meno mirata e dunque potenzialmente più rappresentativa. Il sondaggio ha raccolto, alla data del 18 settembre, quindi in poco più di un mese, 512 questionari. L’80% dei rispondenti si dichiara residente a Senigallia. La fascia d’età più rappresentata è quella tra i 40 e i 59 anni (53%); anche i giovani sono presenti: il 10% ha tra i 18 e i 29 anni. La percentuale di femmine (52%) e maschi (48%) è simile. Il 62% ha figli di varie età. Il 73% del totale ritiene che il Verde Pubblico di Senigallia sia carente, mentre il 22% lo ritiene sufficiente. Per Verde Pubblico, la maggior parte (il 59%) intende giardini e parchi pubblici, boschi urbani, alberate stradali e nelle piazze. Il 98% considera gli alberi come un fattore protettivo e sempre il 98% è interessato all’impatto dell’inqui-namento sulla salute. Il 73% si impegna già in azione concrete di  tutela ambientale (l’azione più frequente, con l’84% è l’attenzione alla riduzione dello spreco di cibo) e il 21% sarebbe disposto ma ancora non si impegna. Il 75% vorrebbe più alberi in centro e il 69% ne vorrebbe di più in periferia e frazioni. L’84% ritiene che anche nella nostra realtà siano percepibili gli effetti del cosiddetto «cambiamento climatico» in atto. Il 99% è consapevole dell’indispensabile funzione degli alberi quali produttori di ossigeno. Oltre il 90% ritiene che le categorie più fragili, come bambini e anziani e anche gli animali, abbiamo particolare bisogno di Verde Pubblico e ritiene che sia particolarmente utile anche nelle pertinenze delle strutture sanitarie (ospedali, case di cura, casa risposo, ecc.). Il 58% ritiene che l’Amministrazione della città non sia attenta alla tutela e valorizzazione del Verde Pubblico e il 19% ritiene che lo sia solo in alcune zone della città. Tra i numerosi vantaggi attribuiti agli alberi, il 54% apprezza l’ombra donata e il 53% ritiene che contribuiscano alla bellezza del quartiere. Al termine del questionario, il 73% manifesta di essere interessato ad approfondire gli argomenti oggetto dell’indagine, più dell’80% consiglierebbe questa intervista e l’ha ritenuta di lunghezza adeguata.

Discussione
I 512 questionari di cui abbiamo trattato non sono un campione statistico secondo i canoni classici, tuttavia, considerando che la popolazione residente a Senigallia al 31.12.2017 (dato ISTAT) è di circa 44.000 abitanti e che l’80% dei rispondenti si dichiara residente, si può sostenere che abbia risposto circa l’1% dei residenti. Il dato apparentemente esiguo dimostra comunque una certa consistenza, specie considerando il carattere sperimentale dell’indagine.
Lavori con finalità simili, ma di ben altra portata, sono stati svolti nel 2006 e nel 2018 in Cina (10,11).

Conclusioni e prospettive
Si ritiene che tale lavoro, aumentando la conoscenza degli orientamenti e dell’impegno dei cittadini per ambiente e salute, possa essere utile per indirizzare e valorizzare le azioni locali.
Saremmo lieti se questa esperienza-pilota si potesse riprodurre, con eventuali aggiustamenti, anche in altre località, al fine di contribuire ad un dibattito civile nazionale e locale sul verde urbano sempre più urgente. Infatti questo bene pubblico appare sempre più privato del suo reale valore in tantissime zone d’Italia, spesso proprio dalle stesse Amministrazioni (indipendentemente dal colore politico) che ne dovrebbero essere attive custodi, anche in segno di rispetto delle città di appartenenza.

Ringraziamenti: Si ringrazia per l’indispensabile collaborazione informatica Irene Filippetti (socia GSA); si ringraziano per le foto Sofia Filippetti, Floriana Giacchini (entrambe del Direttivo GSA) e Francesco Sestito.

Sitografia e bibliografia
Ministero dell’Ambiente. Secondo rapporto sullo stato del Capitale naturale in Italia, 2018 (http://www.minambiente.it/pagina/secondo-rapporto-sullo-stato-del-capitale-naturale-italia-2018).
ANCI e Ministero della Salute. Urban Health Declaration, 2017 (http://www.retecittasane.it/news/URBANHEALTHROMEDECLARATION.pdf).
Cole HVS, Garcia Lamarca M, Connolly JJT, Anguelovski I. Are green cities healthy and equitable? Unpacking the relationship between health, green space and gentrification.  J Epidemiol Community Health. 2017 Nov (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28822977).
Panno A, Carrus G, Lafortezza R, Mariani L, Sanesi G. Nature-based solutions to promote human resilience and wellbeing in cities during increasingly hot summers. Environ Res. 2017 Nov (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28822309).
Melis G, Gelormino E, Marra G, Ferracin E, Costa G. The Effects of the Urban Built Environment on Mental Health: A Cohort Study in a Large Northern Italian City. Int J Environ Res Public Health. 2015 Nov (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26610540).
Mancuso S., Viola A. “Verde brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale”. Giunti, Firenze, 2013.
Ravaglia E. Salviamo gli alberi vicino alla stazione prima che sia troppo tardi, Senigallia, 2017 (https://www.change.org/p/sindaco-di-senigallia-salviamo-gli-alberi-vicino-alla-stazione-di-senigallia-prima-che-sia-troppo-tardi).
Nebbia G. Il verde urbano. Altronovecento rivista online N. 34 October 2017 (http://www.fondazionemicheletti.it/altronovecento/articolo.aspx?id_articolo=34&tipo_articolo=d_eventi&id=131).
Sondaggio “Cittadini e verde pubblico nella città di… Senigallia”, agosto 2018 (https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfwezJbcPtSuTXCCp6hiwhFPAGzI2OwZ6A8am9tDXbLDq2wcQ/viewform?c=0&w=1).
 C. Y. Jim, Wendy Y. Chen. Perception and Attitude of Residents Toward Urban Green Spaces in Guangzhou (China), settembre 2006 (https://link.springer.com/article/10.1007/s00267-005-0166-6).
 Junya Duan, Yafei Wang, Chen Fan, Beicheng Xia, Rudolf de Groot.  Perception of Urban Environmental Risks and the Effects of Urban Green Infrastructures (UGIs) on Human Well-being in Four Public Green Spaces of Guangzhou, China, settembre 2018 (https://link.springer.com/article/10.1007/s00267-018-1068-8).

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