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What goes around comes around - La produzione alimentare, l’antibiotico-resistenza e noi esseri umani

Sofia Filippetti

“One Health”. Due parole, un concetto, un approccio scientifico. È ormai da tempo che se ne sente parlare, che ne viene esplicitata l’importanza, che viene definito come obiettivo e al tempo stesso come strategia imprescindibile per costruire e garantire un’armonia tra i diversi settori dell’esistenza sul nostro pianeta. Parlare di “One Health”, d’altra parte, può rivelarsi estremamente difficile, poiché ad essa sono legate differenti declinazioni e significati, ad evidenziarne la trasversalità e la complessità. Sinonimo di interdisciplinarietà nel senso lato del termine, lo sguardo olistico della “One Health” illustra con immediatezza l’interconnessione e la sovrapposizione che insiste tra l’ambiente, le piante, gli animali e gli umani in ogni ambito, compreso quello del benessere [1]. Come ormai dimostrato ampiamente dall’esperienza e dagli studi scientifici, è infatti impossibile concepire la salute dell’ambiente, la salute delle piante, la salute degli animali e la salute degli umani come universi a sé stanti e distanti. Si tratta di una molteplicità di connessioni complicate e ancora oggetto di approfondimento e indagine, che determinano influenze ed effetti su diversi piani. “What goes around comes around”, si potrebbe dire, “ciò che fai torna indietro”, estendendo il senso di detto inglese, e che potrebbe essere un riassunto pregnante quando si parla del settore della produzione alimentare e della antimicrobico-resistenza.

Considerando che gli antimicrobici vengono definiti come “sostanze usate per eliminare microrganismi o per interromperne la crescita e proliferazione” [2], e che tra di essi si annoverano anche gli antibiotici utilizzati sia per l’uomo che per gli animali, e talvolta anche per le piante [3], viene da sé che la “resistenza agli antimicrobici” (antimicrobico-resistenza, AMR) consiste nella “capacità dei microrganismi di resistere ai trattamenti antimicrobici” [2], come definito dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). La scoperta degli antibiotici, che inizia nel 1895 con Vincenzo Tiberio ed esplode nel 1928 con Fleming e la penicillina [4], costituisce una delle rivoluzioni scientifiche più importanti, che ha determinato lo sviluppo della medicina moderna [5]. La possibilità di curare e prevenire malattie infettive dell’uomo e degli animali attraverso l’utilizzo di tali medicinali, però, ha portato con sé anche il rischio di incappare nella problematica dell’antibiotico-resistenza. Tale annosa questione è determinata da un articolato insieme di cause e concause, tra cui l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) annovera anche l’aumentato utilizzo (incluso l’uso scorretto) degli antibiotici in medicina umana e veterinaria, così come in ambito zootecnico e agricolo [5]. Se negli allevamenti e in agricoltura gli antibiotici vengono utilizzati in modo eccessivo o improprio, insomma, i microrganismi si adattano ed acquisiscono “la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una concentrazione di un agente antibatterico, che è generalmente sufficiente ad inibire o uccidere microrganismi della stessa specie” [6], divenendo, per l’appunto, resistenti. In altre parole, non si possono più sconfiggere i batteri con terapie che prevedano quel medicinale (o quei medicinali, perché è possibile che i patogeni sviluppino una resistenza multipla agli antibiotici, non a caso questi sono anche detti “super-batteri” [7]). Il concetto “One Health” arriva qui: nel collegamento che c’è tra la zootecnia, l’agricoltura e l’uomo. Infatti, se si utilizzano antibiotici in allevamenti e coltivazioni, oltre alla rilevante possibilità di contaminazione ambientale, bisogna fare i conti con il rischio di trasmissione di patogeni antibiotico-resistenti all’uomo “attraverso il consumo di alimenti di origine animale”, come sottolineato anche dal Ministero della Salute [8].

La gravità della resistenza antimicrobica è ancor più evidente con i dati alla mano: essa è responsabile di “più di 35.000 decessi all’anno nell’UE/SEE”, come riporta la Commissione Europea [9]. In Italia ci sono controlli ad hoc sia per gli alimenti che per gli allevamenti [10] e, anzi, di recente il Ministero della Salute ha sviluppato il sistema informatico ClassyFarm [11] che, grazie all’analisi e all’integrazione di diversi dati, permette di categorizzare il rischio di sviluppo di antibiotico-resistenza negli allevamenti. È chiaro, tuttavia, che ancor prima del controllo, ciò che è più auspicabile è il buonsenso e la buona pratica degli allevatori, i quali dovrebbero garantire una gestione, un’igiene e una cura adeguata degli animali e degli ambienti, definendo a tal modo condizioni che non necessitino sistematicamente dell’utilizzo degli antibiotici [10].

Lo scorso 13 giugno 2023, poi, il Consiglio Europeo ha adottato una nuova Raccomandazione per combattere la resistenza antimicrobica attraverso l’approccio One Health [12,13]. Tale Raccomandazione [14] propone diverse misure, tra cui il miglioramento del benessere degli animali destinati alla produzione alimentare, la sensibilizzazione dei professionisti e della popolazione generale, la riduzione entro il 2030 del 50% delle vendite complessive nell’Unione Europea di antimicrobici per l’allevamento e l’acquacoltura. Come suggerisce l’EFSA, riassumendo, sarebbe bene ridurre l’uso degli antibiotici negli animali, rimpiazzare gli antimicrobici con soluzioni alternative, ripensare il sistema di produzione alimentare [15]. Perché, alla fine, “what goes around comes around”.

 

 

Documentazione consultata

  1. One Health. Istituto Superiore di Sanità (ISS). Informazioni disponibili al link: https://www.iss.it/one-health
  2. La resistenza agli antimicrobici. Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Informazioni disponibili al link: https://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/antimicrobial-resistance#:~:text=di%20malattie%20infettive.-,La%20resistenza%20agli%20antimicrobici,con%20conseguente%20perdita%20di%20efficacia
  3. Antimicrobial resistance (AMR). European Centre for Disease Prevention and Control. Informazioni disponibili al link: https://www.ecdc.europa.eu/en/antimicrobial-resistance
  4. Storia dei farmaci: la scoperta degli antibiotici. Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Informazioni disponibili al link: https://www.aifa.gov.it/-/storia-dei-farmaci-la-scoperta-degli-antibiotici#:~:text=Nel%201895%20descrisse%20il%20potere,via%20alla%20nascita%20degli%20antibiotici%E2%80%9D.
  5. Antibiotico-resistenza, informazioni generali. EpiCentro Istituto Superiore di Sanità (ISS). Informazioni disponibili al link: https://www.epicentro.iss.it/antibiotico-resistenza/resistenza
  6. Antibiotico-resistenza nel settore umano. Ministero della Salute. Informazioni disponibili al link: https://www.salute.gov.it/portale/antibioticoresistenza/dettaglioContenutiAntibioticoResistenza.jsp?lingua=italiano&id=5282&area=antibiotico-resistenza&menu=vuoto
  7. Glossario, Antibiotico-resistenza a molti farmaci (Multidrug resistance, MDR). Ministero della Salute. Informazioni disponibili al link: https://www.salute.gov.it/portale/antibioticoresistenza/glossarioAntibioticoResistenza.jsp?lingua=italiano&area=antibiotico-resistenza&menu=glossario&tab=1#:~:text=Viene%20definita%20resistenza%20multipla%20agli,difficile%20trovare%20una%20terapia%20efficace.
  8. Antibiotico-resistenza nel settore veterinario. Ministero della Salute. Informazioni disponibili al link: https://www.salute.gov.it/portale/antibioticoresistenza/dettaglioContenutiAntibioticoResistenza.jsp?lingua=italiano&id=5283&area=antibiotico-resistenza&menu=vuoto
  9. Azione dell’UE sulla resistenza antimicrobica. Commissione Europea. Informazioni disponibili al link: https://health.ec.europa.eu/antimicrobial-resistance/eu-action-antimicrobial-resistance_it
  10. FAQ- Antibiotico-resistenza. Ministero della Salute. Informazioni disponibili al link: https://www.salute.gov.it/portale/p5_1_2.jsp?lingua=italiano&id=219 
  11. ClassyFarm. Informazioni disponibili al link: https://www.classyfarm.it/index.php
  12. Lotta alla resistenza antimicrobica: nuova raccomandazione del Consiglio europeo. EpiCentro Istituto Superiore di Sanità (ISS). Informazioni disponibili al link: https://www.epicentro.iss.it/antibiotico-resistenza/raccomandazione-consiglio-europeo-2023#:~:text=Il%2013%20giugno%202023%20il,%27Unione%20europea%20(UE)
  13. Iniziative internazionali, Antibiotico-resistenza nel settore umano. Ministero della Salute. Informazioni disponibili al link: https://www.salute.gov.it/portale/antibioticoresistenza/dettaglioContenutiAntibioticoResistenza.jsp?lingua=italiano&id=5282&area=antibiotico-resistenza&menu=vuoto&tab=3#:~:text=In%20cifre,a%20batteri%20resistenti%20agli%20antibiotici
  14. Raccomandazione del Consiglio sul potenziamento delle azioni dell'UE per combattere la resistenza antimicrobica con un approccio «One Health» (2023/C 220/01). Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Testo disponibile al link: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2023&codLeg=97481&parte=1%20&serie=null
  15. Come ridurre l'uso di antimicrobici negli animali da produzione alimentare?. Agenzia Europea sulla Sicurezza Alimentare (EFSA). Infografica interattiva disponibile al link: https://multimedia.efsa.europa.eu/amr/index.htm

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