Il Gruppo Società e Ambiente di Senigallia ha realizzato un interessante volumetto, con illustrazioni a colori, curato da Virginio Villani e da Mauro Furlani, nostro consigliere nazionale, per evidenziare i valori storici e ambientali dell’Oasi di San Gaudenzio.
L’Oasi faunistica di San Gaudenzio, istituita nel 2005 dalla Provincia di Ancona, si estende su una ristretta area collinare occupata da una antica cava di marna cementifera. Con la cessazione dell’attività di estrazione il luogo ha subito un rapido processo di rinaturalizzazione, si sono formati due laghetti e si è ricreato un ambiente ricco di animali e vegetazione spontanea, divenendo l’habitat di specie faunistiche rare. L’area riveste anche un forte interesse paleontologico per la presenza di fossili risalenti a milioni di anni fa e conosciuti dagli studiosi a partire dagli inizi dell’Ottocento, soprattutto per merito del senigalliese Procaccini Ricci.
Questa interessante pubblicazione, arricchita da fotografie, documenti storici e cartine, rappresenta una sintesi degli argomenti esposti e dibattuti nel corso del Convegno sull’Oasi di San Gaudenzio tenutosi nel mese di novembre 2005, che ha visto la partecipazione di interlocutori qualificati, come la Provincia di Ancona, l’Istituto di Geologia dell’Università degli Studi di Urbino, il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli studi di Firenze, l’ISMAR-CNR di Bologna, l’Associazione Culturale Tethys di Firenze e Pro Natura Marche.
La pubblicazione si pone l’obiettivo di trasmettere ad un pubblico più vasto un’immagine nuova e inedita di un luogo ritenuto marginale e abbandonato.
Dalla prefazione, scritta da Mauro Furlani, consigliere della Federazione nazionale Pro Natura, riportiamo uno stralcio.
"Quando, ormai diversi anni fa, proponemmo all’Amministrazione Provinciale la tutela dell’area di San Gaudenzio, speravamo certo che la nostra proposta andasse a buon fine, anche se non ne eravamo del tutto convinti. In fondo si trattava di una piccola area, pochissimo conosciuta, se non da qualche senigalliese legato ad essa da motivi personali, magari per averci direttamente lavorato in passato. L’aggregazione attorno all’idea iniziale di moltissime associazioni, il conforto e il sostegno di molte persone e le prime discussioni in sede all’Amministrazione Provinciale e soprattutto i primi atti ufficiali ci convinsero che la timida idea da cui eravamo partiti in realtà aveva avuto un seguito e si stava concretizzando.
Ciò che a noi, come Pro Natura Marche, nelle nostre tre associate locali, Gruppo Società e Ambiente, A.R.C.A. e Amici della Foce del Cesano, ci aveva spinto a richiedere l’istituzione di un’oasi faunistica fu soprattutto l’aspetto faunistico e paesaggistico.
Mentre iniziava ad arricchirsi il quadro di conoscenze faunistiche, anche grazie all’apporto di giovani naturalisti, un’indagine parallela condotta dal Prof. E. Biondi e dai suoi collaboratori permetteva di aggiungere nuovi dati sotto l’aspetto botanico e vegetazionale".
Una proposta andata a buon fine, dunque, nello spirito dell’insostituibile insegnamento del mai dimenticato prof. Valerio Giacomini, presidente della Federazione in anni pionieristici in cui andava formandosi la cultura naturalistica: il filo conduttore che ancora oggi lega la gestione delle diverse oasi della Federazione è quello di rendere disponibile al pubblico importanti aree naturali, di stimolare ulteriori conoscenze scientifiche, evitando tuttavia di assecondare l’invadente marketing naturalistico.