Pierangelo Crucitti
Società Romana di Scienze Naturali - Ente di ricerca pura
Premessa
Questo breve saggio costituisce un rapido excursus storico sulle numerose opere che hanno sinora illustrato (e continuano, almeno in parte, ad illustrare) la straordinaria ricchezza faunistica del nostro paese. Che la fauna italiana meriti la massima attenzione da parte della nostra editoria può sembrare, oggi più che mai, una mera petizione di principio, quasi una banalità. Del Capitale Naturale dell’Italia è parte integrante la biodiversità con la sua componente animale (AA.VV., 2018; Cencini e Corbetta, 2013). Per quanto lo stato delle conoscenze sulla nostra fauna possa essere considerato complessivamente buono e nonostante i continui progressi della scienza, permangono ancora irrisolti numerosi problemi ai fini del completamento delle conoscenze di base.
Di cosa stiamo parlando?
Solo alcuni numeri per ricordare le dimensioni del problema. Per quanto riguarda la biodiversità animale, si stima che in Italia vi siano oltre 58.000 specie; il 98% è costituito da invertebrati con 55.000 specie, di cui 1.812 sono Protozoi; il phylum più ricco, con oltre 46.000 specie, è quello degli Artropodi, di cui fa parte anche la classe degli insetti nella quale l’ordine più numeroso, oltre 12.700 specie, è quello dei Coleotteri; la fauna terrestre è costituita da oltre 42.000 specie, di cui circa il 10% sono endemiche; circa 5.500 specie (esclusi i Protozoi), vivono negli habitat d’acqua dolce ovvero quasi il 10% dell’intera fauna italiana; vi sono in Italia più di 9.000 specie di fauna marina e, data la posizione geografica del Paese, è probabile che esse rappresentino la gran parte delle specie animali viventi nel Mar Mediterraneo. Allo stato attuale delle conoscenze, la fauna terrestre italiana risulta essere la più ricca tra quelle dei paesi europei; siamo peraltro ancora lontani dal possederne un inventario sufficientemente completo.Un solo esempio; nel caso di alcune famiglie di Imenotteri (vespe, api, bombi, calabroni e affini) e Ditteri (mosche, mosconi, callifore, zanzare e affini) è ragionevole attendersi che le scoperte portino quanto meno ad un raddoppio delle liste di specie attuali, pur essendo già state descritte svariate migliaia di specie in ciascuno dei due ordini.Ad esempio, iSirfidi, famiglia di Ditteri Brachiceri che a livello mondiale conta oltre 6.000 specie, annoverano 536 specie in Italia su 887 in Europa, oltre il 60% delle specie del continente (Burgio et al., 2015). E l’Italia costituisce appena il 20% dell’intero continente europeo! Peraltro i Sirfidi sono insetti relativamente vistosi e, nel panorama dei Ditteri italiani che annoverano molte specie pochissimo appariscenti, considerati di “bell’aspetto”; questo contribuisce a spiegare il livello, piuttosto buono, delle conoscenze su questo gruppo di insetti. Le lacune conoscitive più vistose riguardano soprattutto i piccoli invertebrati della fauna del suolo, ad es. acari, collemboli, nematodi, miriapodi, ragni, lombrichi oltre ad alcuni gruppi di parassiti tra cui gli elminti.In numerosi settori c’è ancora molto da fare, in particolare nel campo dell’araneofauna. Un solo esempio recentissimo; una ricerca sui ragni della Calabria ha permesso di stabilire la presenza, nella Regione, di 456 specie di 213 generi e 41 famiglie; nel contesto, una specie è risultata nuova per la Scienza mentre sei specie sono risultate nuove per l’Italia, quindi complessivamente sette specie sono risultate nuove per la fauna italiana (Pantini e Mazzoleni, 2018).
Tuttavia, neppure la lista dei vertebrati terrestri italiani può essere considerata definitiva soprattutto a causa dell’evoluzione dei criteri (morfologici, genetici, molecolari) che portano al continuo riconoscimento di specie nuove per la Scienza. Due esempi: negli ultimi 30 anni il numero di specie di geotritoni (Hydromantes), genere di Urodeli della Sardegna e Italia peninsulare, è quasi raddoppiato, oggi conta almeno 8 specie; i serpenti (Serpentes) della fauna italiana sono passati, negli ultimi dieci anni, da 22 a 26 specie. Sono anzitutto più che mai necessarie approfondite indagini sul campo in aree ancora insufficientemente esplorate (Blasi et al. eds., 2005; Minelli, 2005; Crucitti, 2018).
Precursori ed epigoni
La fauna italiana è stata oggetto sia di numerose opere di sintesi sia di alcune collane editoriali, due delle quali attualmente in progress. Una delle prime sintesi del XX secolo è “Fauna Italiana” (1933) a cura dello zoologo evoluzionista fiorentino Giuseppe Colosi (1892-1975). Si tratta di un’opera di grande erudizione a carattere prevalentemente divulgativo, peraltro piuttosto squilibrata sia dal punto di vista tassonomico - i vertebrati hanno la prevalenza - sia dal punto di vista ecologico - le faune terrestri e delle acque dolci sono, in proporzione, trattate più estesamente. L’esaltazione della ricchezza e della varietà paesaggistica e zoologica dell’Italia sono fortemente influenzate dalle condizioni politiche del momento storico piuttosto che da una analisi obiettiva dei fattori che le determinano. La trattazione rispecchia un filo conduttore marcatamente tassonomico, sequenza quasi obbligata data l’epoca: Mammiferi, Uccelli, vertebrati inferiori, invertebrati. Si tratta di un’opera che testimonia nondimeno la vastissima cultura dell’autore, uno dei maggiori zoologi italiani del suo tempo. Per un approccio moderno bisogna attendere la stampa de “La Fauna” della collana Conosci l’Italia del Touring Club Italiano (1959) il cui filo conduttore è marcatamente ecologico. Dopo un’ampia introduzione sui criteri di classificazione e sulla classificazione degli animali, si passa all’esame delle caratteristiche delle faune alpina, terrestre e acquatica dei monti e delle pianure, degli ambienti umani, degli ambienti sotterranei, dei litorali e infine del mare; gli ultimi due capitoli sono dedicati alla sua origine e relativi problemi di rarefazione e protezione. L’opera, di cui sono compilatori Benedetto Lanza, Paola Manfredi, Giampaolo Moretti, Carlo Piersanti, Sandro Ruffo, Enrico Tortonese, Augusto Toschi, è di elevato livello e può essere ancora consultata con profitto, soprattutto per motivi storici. Nessuno degli autori suddetti, eminenti specialisti, è tuttora in vita; Benedetto Lanza, il più longevo, è scomparso nel 2016. Sulla stessa falsariga ma assai più recente è “La Fauna in Italia” (2002), anch’essa edita dal Touring Club Italiano oltre che dalla Direzione per la Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e dal Centro di Ecologia Alpina, con testi di numerosi autori e coordinamento scientifico di Roberto Argano, Claudio Chemini, Sandro La Posta, Alessandro Minelli, Sandro Ruffo, tutti ancora in vita ad eccezione di quest’ultimo. La trattazione è molto approfondita e particolarmente equilibrata nell’esame delle faune dei principali ambienti che caratterizzano il territorio della nazione. Al passato, presente e futuro della nostra fauna è dedicato un capitolo che affronta i problemi della rarefazione ed estinzione di specie, contestualmente a quelli della conservazione. Quest’opera costituisce una base indispensabile di conoscenze per gli studenti dei corsi di Biologia della Conservazione e, più in generale, per tutte le persone colte amanti della natura che desiderano acquisire una conoscenza sintetica ma non superficiale sui nostri animali.
Checklist e Collane
L’Italia è stato il primo paese al mondo a dotarsi di una checklist informatizzata delle specie della propria fauna. Il progetto, a cura del MATTM (all’epoca ancora MATT) e del Comitato per la Fauna d’Italia, coordinato da Sandro Ruffo, Alessandro Minelli e Sandro La Posta, ha richiesto la costituzione di un organigramma di tre coordinatori generali, 14 responsabili di sezione e circa 250 autori: un impegno formidabile che ha permesso di inserire in lista pressoché tutte le specie sino ad allora note della fauna italiana, oltre 58.000 delle quali 47.000 (85%) di ambienti terrestri s.l. La collana, denominata “Checklist delle specie della fauna italiana” (1993-1995), ha avuto una gestazione sorprendentemente breve. Il progetto della checklist è articolato in 24 fascicoli suddivisi in 110 lotti o sezioni, da “Protozoa” a “Vertebrata”. Si tratta di un elenco informatizzato di specie univocamente individuate da un codice numerico, con indicazioni aggiuntive costituite da sigle di una o due lettere relative alla distribuzione geografica per grandi aree (Italia settentrionale, Italia continentale, Sicilia e isole circumsiciliane, Sardegna e isole circumsarde) e allo status di specie endemica e/o minacciata. Ne risulta un’opera compatta dalle dimensioni ridotte, l’insieme dei fascicoli può essere contenuto in una borsa capiente. Un database come la checklist perde molto del suo valore se non viene aggiornato nel tempo e se questa informazione non viene resa disponibile il più rapidamente possibile. Sono state quindi definite norme che ne consentono il periodico aggiornamento, iniziativa nella quale si è particolarmente distinta la Società Entomologica Italiana; gli Artropodi ed in particolare gli Insetti costituiscono infatti il gruppo di organismi animali che più di ogni altro contribuisce alla crescita delle specie del nostro paese, sia per la scoperta di specie autoctone non ancora descritte e sia per l’afflusso ormai continuo di specie provenienti da territori extranazionali, introdotte, più o meno intenzionalmente, dall’uomo; alcune tra queste, per fortuna ancora relativamente poche, si comportano da specie esotiche invasive rappresentando un serio problema per l’ambiente e per la stessa salute dell’uomo; a titolo d’esempio, il castorino o nutria, la testuggine americana dalla guance rosse, il gambero della Louisiana. Il proseguimento del lavoro di cui sopra ha portato alla realizzazione del progetto “Checklist e distribuzione della fauna italiana - 10.000 specie terrestri e delle acque interne” (di cui esiste la versione inglese) a cura della Direzione per la Protezione della Natura (DPN) del MATTM, del Comitato Scientifico per la Fauna d’Italia, del Museo Civico di Storia Naturale di Verona e del Dipartimento di Ecologia dell’Università della Calabria. 538.000 dati di distribuzione georeferenziati relativi ad oltre 10.000 specie terrestri e di acqua dolce ritenute buoni indicatori faunistici e biogeografici, hanno consentito la realizzazione di un GIS faunistico e delle relative carte tematiche. Una seconda serie, limitata alla fauna delle nostre acque interne, è costituita dalle monografie della Collana del progetto finalizzato “Promozione della qualità dell’ambiente” a cura del Consiglio Nazionale delle Ricerche: “Guide per il riconoscimento delle specie animali delle acque interne italiane” (1977-1985). Si tratta di 29 monografie destinate allo specialista, dagli Irudinei (sanguisughe) agli Anfibi. L’Unione Zoologica Italiana ha promosso numerose iniziative, inquadrate nell’ambito del Progetto “Bioitaly”, versione nazionale di “Rete Natura 2000”, ad implementazione della Direttiva 92/43 CEE “Habitat” che ha permesso, dopo quattro anni di intenso lavoro (1994-1997), di consegnare alla UE le schede di oltre 2.200 siti georeferenziati che ospitano specie e/o habitat di importanza comunitaria a rischio.
Ben 24 guide pocket della collana “Quaderni Habitat”, completata nel 2009 e di cui esiste anche versione in lingua inglese, rappresentano il frutto della collaborazione tra MATTM e Museo Friulano di Storia Naturale - Comune di Udine; la serie, coordinata da Alessandro Minelli, Sandro Ruffo e Fabio Stoch, è destinata alla illustrazione dei vari habitat italiani (e relative formazioni vegetali, flore e faune) in forma analitica e monografica. Infine, nell’ambito dei Quaderni di Conservazione della Natura, collana che non dovrebbe mancare nella biblioteca del faunista moderno, devono essere segnalati gli Atti dello storico convegno sulla sintesi dello stato delle conoscenze (al 2004) botaniche e zoologiche in Italia con una particolare attenzione al passaggio dagli inventari al monitoraggio (a cura di Carlo Blasi e collaboratori, 2004).
La collana “Fauna d’Italia”
L’Italia non è certo l’unica nazione europea ad essersi dotata di una collana editoriale esclusivamente dedicata alla propria fauna, nel caso specifico la “Fauna d’Italia” (d’ora in avanti FI). Dalla fine del XIX secolo sono numerosi i paesi ad essersi dotati di inventari faunistici organizzati in collane omogenee: Francia, Spagna, Germania, Danimarca, Gran Bretagna, Ungheria, Polonia. La Francia ha edito la serie “Faune de France” (Francia e regioni limitrofe) a partire dal 1921 sotto il patrocinio della Fédération Française des Sociétés de Sciences Naturelles; al suo attivo 97 monografie stampate; dal volume 90 l’opera è bilingue (francese-inglese). L’obiettivo prioritario di quest’opera è chiaramente definito: “destinés à permettre l’identification des Animaux Vertébrés et Invertébrés que l’on rencontre en France ou, suivant les volumes, dans une aire géographique plus vaste englobant notre pays: région gallo-rhénane, Europe occidentale, région euro-méditerranéenne“. Analogamente alla nostra FI, la serie non è caratterizzata dalla stampa di sequenze univoche dal punto di vista tassonomiche, ad esempio, solo volumi sui Coleotteri sino a completamento del gruppo e, a seguire, solo sui Lepidotteri, solo sui Pesci ecc.; gli ultimi quattro volumi sono dedicati, rispettivamente, ai Coleotteri Carabidi (94, 95), Emitteri Pentatomidi euro-Mediterranei. 2 (96), Ortotteri Celiferi (97); al volume 89 (Cétacés de France) segue il volume 90 (Hémiptères Pentatomoidea Euro-Méditerranéennes. 1). Ciò rispecchia soprattutto lo stato di conoscenze variabile da gruppo a gruppo, la disponibilità degli specialisti a compilare monografie di propria competenza oltre a più o meno rilevanti problemi di natura editoriale. Un’altra serie analoga, relativa ad un territorio altrettanto esteso e ricco di biodiversità, è “Fauna Iberica” derivante da un progetto del 1988 con obiettivo “to carry out a well-documented inventory of the animal biodiversity in the Iberian-Balearic region”. Secondo Ramos e coll. al 2001, circa 1/3 della Fauna della Regione Iberico-Balearica era stato dettagliato, si stimano almeno 75 anni necessari per completarne la revisione tassonomica. Ad oggi sono stati editi 42 volumi per complessivi 44 tomi.
Quali che siano le caratteristiche dell’opera - ogni “fauna” rappresenta un caso a sé, data l’unicità del gruppo tassonomico e del territorio al quale si riferisce - gli obiettivi generali di una collana destinata ad illustrare analiticamente le specie di una fauna nazionale sono: raccogliere, discutere e illustrare sinteticamente, le informazioni esistenti sino a un dato momento (un riferimento è l’anno di stampa del volume dedicato) relative a posizione tassonomica, morfologia, biologia funzionale e comportamentale, ecologia e distribuzione geografica, delle specie di un gruppo omogeneo utilizzando a tal fine chiavi analitiche ad hoc (Crucitti et al., 2016; Crucitti, 2018).
La parte speciale è, di norma, preceduta da una sezione generale in cui sono dettagliati la storia delle ricerche sulgruppo di specie animali in oggetto unitamente alle sue caratteristiche biologiche generali; costituiscono pure elemento di discussione i metodi di raccolta e di studio, nonché la diversità (= ricchezza) di specie sia a scala regionale s.l. (ad es. Italia) sia a scala globale (ad es. Europa), se nota. Risulta infine quanto mai utile sottolineare le lacune ancora esistenti in merito al completamento delle conoscenze di base: queste ultime sono costituite da ragionate previsioni sul numero complessivo di specie/sottospecie(note, ovvero descritte, più sconosciute ovvero non ancora descritte ma di cui è possibile prevedere, sulla base di opportune estrapolazioni, il numero, ancorché approssimato); specie/sottospecie il cui livello delle conoscenze risulti ancora imperfetto; aree ed ambienti insufficientemente esplorati. Nei volumi più recenti, la trattazione include i fattori di minaccia di origine antropica in funzione delle preferenze dell’habitat; i gruppi tassonomici maggiormente a rischio sono quelli il cui habitat è costituito dalle acque interne. I 51 volumi sinora editi di “Fauna d’Italia”, collana tuttora “in progress”, dal primo del 1956 (Odonata) al più recente del 2017 (Ascidiacea) (Tab. 1) non sono “guide di campo” o “field guides”, libri maneggevoli il cui contenuto consente la rapida determinazione di specie in natura, e neppure semplici checklist o cataloghi annotati di specie; da questi ultimi si può dedurre la presenza di una specie in un dato territorio (ad es. un monte, un’isola, una provincia, una regione) e poco altro essendo, di norma, escluse le informazioni relative ai molteplici aspetti della biologia delle singole entità. La Tab. 1 costituisce il prospetto analitico della serie di volumi della FI. Abbiamo fatto riferimento ai tempi presunti di completamento della serie relativa alla fauna della Spagna.
Vol. I - 1956 - Odonata - C. Conci, C. Nielsen - 308 pp. (80)
Vol. II - 1956 - Leptocardia - Cyclostomata - Selachii - E. Tortonese - 334 pp. (1 + 3 + 60, tot. 64)
Vol. III - 1960 - Ephemeroidea - M. Grandi - 474 pp. (75)
Vol. IV - 1959 - Mammalia - Generalità, Insectivora, Chiroptera - A. Toschi & B. Lanza - 488 pp. (13 + 29, tot. 42)
Vol. V - 1964 - Mutillidae - Myrmosidae - F. Invrea - 302 pp. (55 + 6, tot. 61)
Vol. VI - 1965 - Echinodermata - E. Tortonese - 422 pp. (102)
Vol. VII - 1965 – Mammalia - Lagomorpha, Rodentia, Carnivora, Ungulata, Cetacea - A. Toschi - 648 pp. (6 + 28 + 14 + 9 + 12, tot. 69)
Vol. VIII - 1965 - Coleoptera - Cicindelidae, Carabidae (Catalogo topografico) - M. Magistretti - 512 pp. (1.218)
Vol. IX - 1967 - Rhynchota - Heteroptera, Homoptera, Auchenorrhyncha (Catalogo topografico e sinonimico) - A. Servadei - 851 pp. (1.375 + 788, tot. 2.163)
Vol. X - 1970 - Osteichthyes - Pesci ossei - parte prima - E. Tortonese - 566 pp. (165)
Vol. XI - 1975 - Osteichthyes - Pesci ossei - parte seconda - E. Tortonese - 636 pp. (271)
Vol. XII - 1976 - Coleoptera - Dryopidae, Elminthidae - M. Olmi - 280 pp. (17 + 27, tot. 44)
Vol. XIII - 1978 - Diptera Nematocera - Simuliidae - L. Rivosecchi - 536 pp. (80)
Vol. XIV - 1979 - Coleoptera - Haliplidae, Hygrobiidae, Gyrinidae, Dytiscidae - M. E. Franciscolo - 804 pp. (22 + 1 + 14 + 187, tot. 224)
Vol. XV - 1979 - Hirudinea - A. Minelli - 152 pp. (28)
Vol. XVI - 1980 - Coleoptera - Histeridae - P. Vienna - 386 pp. (164)
Vol. XVII - 1980 - Coleoptera - Anthicidae - I. Bucciarelli - 240 pp. (92)
Vol. XVIII - 1982 - Coleoptera - Carabidae. I - Introduzione, Paussinae, Carabinae - A. Casale, M. Sturani, A. Vigna Taglianti - 500 pp. (69)
Vol. XIX - 1982 - Coleoptera - Staphylinidae - Generalità - Xantholininae - A. Bordoni - 434 pp. (80)
Vol. XX - 1983 - Ephydridae - Canaceidae - S. Canzoneri, D. Meneghini - 338 pp. (160 + 2, tot. 162)
Vol. XXI - 1984 - Crustacea - Copepoda: Calanoida (d'acqua dolce) - E. Stella - 102 pp. (21)
Vol. XXII - 1985 - Lepidoptera - Noctuidae. I - Generalità, Hadeninae, Cucullinae - E. Berio - 972 pp., 32 tavole (110 + 178, tot. 288)
Vol. XXIII - 1985 - Cladocera - F. G. Margaritora - 400 pp. (109)
Vol. XXIV - 1986 - Tardigrada - W. Maucci - 388 pp. (204)
Vol. XXV - 1987 - Coleoptera - Staphylinidae - Omaliinae - A. Zanetti - 472 pp. (200 ca.)
Vol. XXVI - 1988 - Coleoptera - Cerambycidae (Catalogo topografico e sinonimico) - G. Sama - 216 pp. (267)
Vol. XXVII - 1991 - Lepidoptera - Noctuidae. II - Sezione Quadrifide - E. Berio - 710 pp., 16 tavole (181)
Vol. XXVIII - 1991 - Coleoptera - Meloidae - M.A. Bologna - 542 pp. (61)
Vol. XXIX - 1992 - Aves. I - Gaviidae - Phasianidae - P. Brichetti, P. De Franceschi, N. Baccetti (eds) - 964 pp. (151)
Vol. XXX - 1992 - Diptera Sciomyzidae - L. Rivosecchi - 270 pp. (80)
Vol. XXXI - 1993 - Crustacea - Amphipoda di acqua dolce - G. S. Karaman - 338 pp. (89)
Vol. XXXII - 1993 - Coleoptera - Nitidulidae - Kateretidae - P. A. Audisio - 972 pp. (168)
Vol. XXXIII - 1994 - Coleoptera - Elateridae - G. Platia - 430 pp. (243)
Vol. XXXIV - 1996 - Coleoptera - Staphylinidae - Leptotyphlinae - R. Pace - 328 pp. (157)
Vol. XXXV - 1997 - Coleoptera - Lucanidae - M. E. Franciscolo - 228 pp. (9)
Vol. XXXVI - 1998 - Acari - Ixodida - G. Manilla - 280 pp. (36)
Vol. XXXVII - 1999 - Hymenoptera - Dryinidae - Embolemidae - M. Olmi - 426 pp. (133 + 3, tot. 136)
Vol. XXXVIII - 2003 - Mammalia. III - Carnivora - Artiodactyla - L. Boitani, S. Lovari, A. Vigna Taglianti (eds) - 434 pp. (17 + 9, tot. 26)
Vol. XXXIX - 2004 - Chaetognata - E. Ghirardelli, T. Gamulin - 158 pp. (30)
Vol. XL - 2005 - Hymenoptera - Sphecidae - G. Pagliano, E. Negrisolo - 560 pp. (380)
Vol. XLI - 2006 - Coleoptera - Aphodiidae - Aphodiinae - G. Dellacasa & M. Dellacasa - 484 pp. (128)
Vol. XLII - 2007 - Amphibia - B. Lanza, F. Andreone, M. A. Bologna, C. Corti, E. Razzetti (eds) - 538 pp. (44)
Vol. XLIII - 2008 - Plecoptera - R. Fochetti, J. M. Tierno de Figueroa - 340 pp. (160)V
ol. XLIV - 2008 - Mammalia. II. Erinaceomorpha - Soricomorpha - Lagomorpha - Rodentia - G. Amori, L. Contoli, A. Nappi (eds) - 736 pp. (2 + 15 + 6 + 31, tot. 54)
Vol. XLV - 2011 - Reptilia - C. Corti, M. Capula, L. Luiselli, E. Razzetti, R. Sindaco (eds) – 800 pp., 58 tavole (58)
Vol. XLVI - 2011 - Porifera I - Calcarea, Demospongiae (partim), Hexactinellida, Homoscleromorpha – M. Pansini, R. Manconi, R. Pronzato (eds) – 554 pp., 16 tavole (185)
Vol. XLVII - 2012 - Mammalia V. Chiroptera - B. Lanza – 786 pp., 47 tavole (39)
Vol. XLVIII - 2012 - Orthoptera - B. Massa, P. Fontana, F.M. Buzzetti, R. Kleukers, B. Odé (eds) – 563 pp., 185 tavole, 1 CD Rom (349)
Vol. XLIX - 2015 - Mammalia IV. Cetacea - L. Cagnolaro, B. Cozzi, G. Notarbartolo di Sciara, M. Podestà (eds) – 390 pp. + 105 tavole (23)
Vol. L - 2015 - Marine Rotifera - W.H. de Smet, G. Melone, D. Fontaneto, F. Leasi – 254 pp. + 166 figs. (118)
Vol. LI - 2017 - Ascidiacea of the European Waters - R. Brunetti, F. Mastrototaro – 447 pp. + 133 tavole in b/n e XIII tavole a colori (381)
La Collana “Fauna d’Italia” - Volumi pubblicati (il titolo è in grassetto; tra parentesi il numero delle specie trattate in ciascun volume; è indicato, ove possibile, il numero delle specie riferite a ciascuna sezione (ad es., famiglia ordine), dalla cui somma è possibile dedurre il totale delle specie trattate in ciascun singolo volume).
E per l’Italia? È impossibile qualsiasi previsione puntuale, di certo saranno necessari molti decenni per completare l’opera; anche perché i primi volumi richiedono un aggiornamento ormai improcrastinabile. Consideriamo ad esempio due casi, l’uno relativo agli Odonata (libellule), trattati nel Vol. I, l’altro relativo ai Chiroptera (pipistrelli) trattati nei Voll. IV e XLVII. In entrambi i casi si tratta di gruppi di specie poco numerosi. Si deduce anzitutto che le conoscenze riportate sul Vol. IV del 1959 sono state aggiornate al 2012 (anno di stampa del Vol. XLVII); in questo lasso di tempo le specie italiane sono passate da 29 a 39 con un incremento del 34,5%. Nel caso del Vol. I del 1956 (lo stato delle conoscenze sulle libellule italiane era stato definito “buono” dagli AA. (Cesare Conci e Cesare Nielsen), l’aggiornamento non esiste ancora; si consideri che nel frattempo il numero di specie di libellule della fauna italiana è passato da 80 a 93 con un incremento del 16,3%. Da quest’ultimo esempio si deduce che altre opere di sintesi sono state recentemente dedicate agli Odonati italiani (Riservato et al., 2014). In generale, non è necessario attendere la pubblicazione di volumi dedicati della FI per conoscere il numero complessivo delle specie attualmente presenti nel nostro paese. Ad esempio, pur non essendo stato pubblicato alcun volume sui ragni (Araneae) sappiamo che questi Aracnidi assommano a 1.620 specie attuali sinora descritte di 54 famiglie (Pantini e Isaia, 2016; ma si consideri il contributo di Pantini e Mazzoleni, 2018, precedentemente citato); saranno prevedibilmente necessari numerosi volumi della collana per illustrarne compiutamente la diversità. Non v’è peraltro alcun dubbio che per livello di informazioni e ricchezza iconografica la collana FI rappresenti attualmente un’opera assolutamente unica nel suo genere. La sua naturale collocazione è nella biblioteca dello specialista e in quelle di dipartimenti universitari, musei zoologici ed istituzioni scientifiche equipollenti.
Dati statistici
Dalla lista della collana FI possono essere estrapolati alcuni dati interessanti. Il numero di specie considerate in ciascun singolo volume è quanto mai variabile, da un minimo di 9 (Vol. XXXVI) ad un massimo di 2.163 (Vol. IX); da 9 a 380 (Vol. XL) se si escludono i cataloghi sinonimici e topografici, semplici elenchi di specie. I volumi dedicati ai vertebrati sono 12 (23,5%), un valore piuttosto elevato dato il numero relativamente modesto di specie di Pesci, Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi sul totale delle specie italiane.
Per molteplici motivi, le informazioni disponibili sui vertebrati sono, dal punto di vista quali/quantitativo, ben superiori a quelle disponibili attualmente per moltissimi invertebrati per i quali il livello delle conoscenze (ciclo biologico, regime alimentare e più in generale rapporti con l’ambiente fisico e biotico) è pressoché nullo (Minelli, 2005). I volumi dedicati a faune marine sono in lingua inglese in quanto potenzialmente utili a tutti gli zoologi che si occupano di faune del Mar Mediterraneo; testimoniano altresì il respiro ormai internazionale acquisito dalla nostra FI. Collaboratori prolifici della collana sono stati gli eclettici naturalisti Enrico Tortonese (1911-1987), biologo marino ed ittiologo, e Benedetto Lanza (1924-2016), erpetologo e teriologo, autori o coordinatori di ben otto volumi della FI (il 15,7% del totale). Sette volumi (13,7%) sono dedicati a gruppi prevalentemente o esclusivamente marini, in particolare gli ultimi tre volumi della serie, a dimostrazione dei progressi significativi del livello delle conoscenze sulle faune dei mari italiani, in particolare negli ultimi decenni. Tre volumi (5,9%) sono dedicati a gruppi strettamente legati all’ambiente delle nostre acque interne. L’ordine rappresentato dal numero più elevato di monografie, ben 12 (23,5%), è quello dei Coleoptera a conferma di quanto precedentemente sostenuto in merito alla ricchezza di specie del gruppo; oltretutto, molte famiglie di Coleoptera non sono state ancora trattate o lo sono state solo parzialmente (ad es. nel caso dei cataloghi topografici e sinonimici). Nel corso di oltre 60 anni, la veste editoriale dei volumi della collana, tutti in coperta hdk, non è cambiata in modo sostanziale
Le Liste Rosse
La seconda serie attualmente in progress dedicata esclusivamente alla nostra fauna è quella delle Liste Rosse IUCN. Le Liste Rosse (LR) IUCN costituiscono elenchi di specie, riferiti ad un determinato territorio, per le quali viene indicato il livello di rischio emerso a valle di un procedimento di valutazione noto come Risk Assessment, basato sulle conoscenze dell’ecologia della specie e sulla identificazione delle principali minacce in corso unitamente alla pianificazione di opportune azioni necessarie per contrastarle (Crucitti, 2016). Le LR costituiscono strumenti di lavoro essenziali ai fini della gestione delle aree protette e, più in generale, per impostare adeguate politiche di conservazione. In tale contesto, la mission è costituita dalla conoscenza dello status del maggior numero possibile di specie. A livello mondiale è la International Union for the Conservation of Nature (IUCN), fondata oltre 60 anni or sono con la missione di “influenzare, incoraggiare e assistere le società in tutto il mondo a conservare l’integrità e diversità della natura e di assicurare che ogni utilizzo delle risorse naturali sia equo ed ecologicamente sostenibile”, a redigere e diffondere Liste Rosse di specie animali e vegetali minacciate. La IUCN è considerata la massima autorità al mondo sullo stato di conservazione della natura. Gli esperti della IUCN, oltre 10.000 tra botanici, zoologi e specialisti in discipline affini, sono volontari provenienti da ogni parte del mondo; molti afferiscono alla Commissione per la Salvaguardia delle Specie o SSC (IUCN Species Survival Commission Specialist Groups)di cui fanno parte anche numerosi scienziati italiani. Fra i principali species assessors a livello mondiale, vi sono rappresentanti di NGOs e di enti di ricerca internazionali; BirdLife International, Zoological Society of London, World Conservation Monitoring Centre. L’autorità nazionale della IUCN è il Ministero dell’Ambiente; Federparchi è uno dei componenti del Comitato IUCN Italia e ne gestisce per statuto la segreteria. Dal 1963 la IUCN redige e aggiorna periodicamente la Red List of Threatened Species o Liste Rosse delle specie minacciate. All’inizio del 2013, la Red List ha valutato oltre 65.000 specie di cui oltre 20.000 minacciate di estinzione. Le Liste Rosse IUCN italiane non sono le uniche liste rosse sinora proposte per la fauna italiana. Uno dei pregi di questa collana è la sua omogeneità, in particolare iconografica. Nel prospetto di Tab. 2 viene riassunta la situazione delle Liste Rosse IUCN d’Italia aggiornata al 2017 unitamente ad altri esempi di liste rosse italiane.
La fauna marina
Alla fauna dei mari italiani (nove settori biogeografici del Mediterraneo che circondano la penisola e i gruppi di isole; otto aree principali più il “microsettore” costituito dallo Stretto di Messina) abbiamo appena accennato. La Società Italiana di Biologia Marina (S.I.B.M.) ha edito la “Checklist della Flora e della Fauna dei mari italiani” (Parte I - 2008; Parte II – 2010; Relini ed., 2008 e 2010) indispensabile aggiornamento della checklist della Calderini 1993-1995. In quest’ultima, lo ricordiamo, erano state elencate 57.000 specie raccolte in 110 sezioni di cui 32 sono dedicate totalmente, o in parte, alle 9.309 specie marine di cui 1.047 sono Protozoi. I capitoli relativi a specifici gruppi tassonomici sono curati da specialisti ad eccezione di pochi gruppi compilati dalla redazione. Nella Parte I sono presi in considerazione una ventina circa di phyla tra cui molti “minori” (costituiti al più da poche decine di specie), da Protozoa a Oligochaeta, per complessive 6.565 specie; nella Parte II sono presi in considerazione soprattutto Arthropoda, Bryozoa e Deuterostoma (Vertebrati inclusi) oltre a gruppi “minori” per complessive 3.257 specie; il totale di 9.822 specie costituisce un incremento significativo (+ 513 specie) rispetto alla Checklist del 1993-1995 (per inciso, le specie di piante, comprensive di Fungi, Phytoplankton, Microphytobenthos e Macrophytobenthos, ammontano a 2.772 specie di rango specifico e intraspecifico). Dalla fondamentale opera della S.I.B.M. ci separano tuttavia nove anni ed è pertanto evidente la necessità di un aggiornamento a breve scadenza.
Per concludere, la crescente attenzione verso la crisi della biodiversità a livello mondiale richiede, come base conoscitiva iniziale e irrinunciabile, la realizzazione di inventari floristici e faunistici costantemente aggiornati per ogni singolo paese.
Liste Rosse IUCN della fauna italiana
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Autori / Anno
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Lista Rossa dei Vertebrati Italiani
Pesci Cartilaginei - Pesci d’acqua dolce -Anfibi - Rettili - Mammiferi
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Rondinini et al., 2013
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Lista Rossa dei Coralli Italiani
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Salvati et al., 2014
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Lista Rossa della Flora Italiana
1. Policy species e altre specie minacciate
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Rossi et al., 2013
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Lista Rossa delle Libellule Italiane
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Riservato et al., 2014
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Lista Rossa dei Coleotteri Saproxilici Italiani
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Audisio et al., 2014
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Lista Rossa delle Farfalle Italiane - Ropaloceri
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Balletto et al., 2015
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Lista Rossa dei Pesci Ossei Marini Italiani
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Relini et al., 2017
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Altre Liste Rosse della fauna italiana
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Autori / Anno
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Lista Rossa 2011 degli Uccelli Nidificanti in Italia
A Red List of Italian Italian Saproxylic Beetles: taxonomic overview, ecological features and conservation issues (Coleoptera)
Proposta di una Lista Rossa dei Molluschi terrestri della Campania (Mollusca: Gastropoda)
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Peronace et al., 2012
Carpaneto et al., 2015
Maio et al., 2017
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Alcune delle più recenti liste rosse della fauna italiana; le prime sette sono quelle incluse nella serie curata da MATTM, Federparchi e IUCN Comitato Italiano
Bibliografia
AA.VV., 2018. Il Capitale Naturale in Italia. Aria, suolo, acqua, foreste. Un patrimonio da difendere e arricchire. Edizioni Ambiente, Milano.
Blasi C. (ed. in chief), Boitani L., La Posta S., Manes F. e Marchetti M. (a cura di), 2005. Stato della Biodiversità in Italia. Contributo alla strategia nazionale per la biodiversità. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione per la Protezione della Natura - Società Botanica Italiana. Palombi & Partner S.r.l. , Roma.
Burgio G., Sommaggio D., Birtele D., 2015. I Sirfidi (Ditteri): biodiversità e conservazione. ISPRA, Manuali e Linee Guida 128/2015, 182 pp.
Cencini C. e Corbetta F. (a cura di), 2013. Il manuale del bravo conservatore. Saggi di Ecologia applicata. “Edagricole” – Edizioni Agricole de il Sole 24 ORE Spa, Bologna.
Crucitti P., 2016. Strategie per la conservazione della biodiversità - Liste Rosse e Citizen Science. Europa Edizioni s.r.l. Roma, 161 pp.
Crucitti P., 2018. Principi e metodi della ricerca faunistica - La progettazione nelle ricerche sulla biodiversità animale. Edizioni Accademiche Italiane, 316 pp.
Crucitti P., Bubbico F., Di Russo E., Tringali L., Veltri Gomes L., 2016. La Collana “Fauna d’Italia”. Sessanta anni di politica editoriale per la fauna italiana. Scienze e Ricerche, suppl. al n. 35, agosto 2016: 3-46.
Minelli A., 2005. Fauna terrestre, stato delle conoscenze. In: Blasi C. (ed. in chief), Boitani L., La Posta S., Manes F. e Marchetti M. (a cura di), 2005. Contributo alla strategia nazionale per la biodiversità. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione per la Protezione della Natura - Società Botanica Italiana. Palombi & Partner S.r.l. , Roma.
Pantini P., Isaia M., 2016. Checklist of Italian spiders. Version April 2016. http://www.museoscienzebergamo.it/web/index.php?
Pantini P., Mazzoleni F., 2018. I Ragni di Calabria (Arachnida Araneae). Riv. Mus. Civ. Sc. Nat. “E. Caffi” Bergamo, 31: 11-70.
Riservato E., Festi A., Fabbri R., Grieco C., Hardensen S., La Porta G., Landi F., Siesa M. E., Utzeri C., 2014. Atlante delle libellule italiane, preliminare. Società Italiana per lo Studio e la Conservazione delle Libellule. Edizioni Belvedere, Latina, “Le Scienze” (17), 224 pp.